Andare oltre le difficoltà: "Non ci siamo sentiti soli ma la ripresa è stata lenta"

Solidarietà e sostegno per lo scatolificio Solvi di Vinci dopo l'emergenza: danni ingenti, ma speranza nella ripresa grazie alla generosità della comunità.

Andare oltre le difficoltà: "Non ci siamo  sentiti soli ma la ripresa è stata lenta"

Andare oltre le difficoltà: "Non ci siamo sentiti soli ma la ripresa è stata lenta"

VINCI

Un gesto bellissimo. Un segno di solidarietà inaspettato. La risposta che scalda il cuore. "E’ importante vedere che nel momento del bisogno c’è chi tende una mano". La vicinanza umana non è mancata nel momento dell’emergenza. "Abbiamo ricevuto un sacco di visite". Di soldi però, lo scatolificio Solvi di Vinci ne ha visti decisamente meno. Sono una manna dal cielo i 700 euro consegnati da Cna. Ma a fronte di una stima di danni che ammonta a 150mila euro, si capisce che l’impresa che i titolari si sono trovati davanti è stata gigante. "Nessun ristoro ricevuto dalla Regione al momento - spiegano i fratelli Tania e Marasco Vignozzi dal loro capannone industriale di Mercatale - Gli introiti di ottime annate come il 2022 ed il 2021 ci hanno permesso di far fronte alle spese. Grazie agli incassi e ai risparmi abbiamo ripristinato il 90% della produzione. C’è solo l’ufficio da risistemare. Lì, i segni dell’acqua sono ancora evidenti". Quaranta centimetri di melma che ha portato, la notte tra il 2 ed il 3 novembre, a galleggiare le fatiche di mesi e mesi di lavoro: macchinari, ordini pronti per il Natale alle porte, materie prime. Il cartone bagnato è irrecuperabile. "La ripresa è stata lenta e ci è costata 15 giorni di interruzione dell’attività - ricordano i fratelli Vignozzi - Prima di riaprire abbiamo dovuto aspettare che asciugasse la parte elettrica per non rischiare di far peggio. Abbiamo ricomprato tutti i computer. Dal 2007 che siamo qui, una cosa del genere non era mai successa e speriamo resti un evento unico, irripetibile. Perchè un altro evento così non lo si regge". La Solvi produce scatole e astucci di carta e cartone particolari utilizzati per articoli da regalo anche molto preziosi. Un settore di nicchia, una ditta con 10 dipendenti che prontamente hanno fatto squadra e, stivali ai piedi, si sono messi a spalare. L’acqua è entrata nel magazzino e negli ufficio allagando tutto e rialzarsi non è stato facile. "Ci hanno fatto piacere le visite istituzionali. Non ci siamo sentiti mai soli e abbiamo ben compreso l’emergenza che ha investito molte altre persone anche in modo più profondo. Dopotutto, c’è chi è stato meno fortunato di noi".

Ylenia Cecchetti