YLENIA CECCHETTI
Cronaca

A tavola contro la solitudine Spopola il pranzo dei nonni "Balli, amori e tanta compagnia"

Boom di richieste, per la prima volta il servizio delle Pubbliche Assistenze è attivo anche a luglio "Siamo una colonia di giovanotti, abbattiamo i tabù e ci rallegriamo le giornate".

A tavola contro la solitudine  Spopola il pranzo dei nonni  "Balli, amori e tanta compagnia"
A tavola contro la solitudine Spopola il pranzo dei nonni "Balli, amori e tanta compagnia"

di Ylenia Cecchetti

Mezzogiorno: c’è già fermento in sala. "In menù, oggi? Riso con verdure e spiedini al forno". Chi passa dalla cucina è curioso, si informa. Saluta, sorride e poi prende il proprio posto a tavola. Il ’ristorante’ è quello allestito nella sede empolese delle Pubbliche Assistenze Riunite, in via XX Settembre. Fuori il termometro segna i 35°, ma l’afa non scoraggia gli avventori, tutti over 70. Sono loro i protagonisti dell’iniziativa ’Pranzo insieme contro la solitudine’, promossa da Auser con le Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino. Un progetto che va avanti tutto l’anno ma che in via del tutto eccezionale, quest’anno resterà attivo per l’estate intera.

"Mettiamo a disposizione la nostra cucina industriale e il salone ristrutturato - afferma Eleonora Gallerini, presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite - Ora che è caldo, c’è ancora più bisogno. Con le famiglie che partono per le vacanze gli anziani sono più soli. Abbiamo accolto le loro richieste e prolungato il servizio in via straordinaria. E’ la prima volta che rimaniamo aperti a luglio". E così, in sala c’è il via vai. C’è chi è in piedi dalle 7 per fare la spesa al supermercato. Qualcuno è "cliente fisso", altri sono nuovi, ma tutti mangiano insieme. E ogni tanto qualche coppietta se ne va mano nella mano. Nascono amicizie, nascono amori.

Costanzo Mazzantini, ’Il Mazza’ per gli amici, frequenta l’Auser da una decina di anni. "Ho 84 anni e sono vedovo - si presenta - Lavoravo in ferrovia. Pranzare qui è un modo per non restare chiuso in casa davanti alla tv, ma socializzare. E le dirò di più: ci ho trovato anche l’amore. Ho conosciuto Maria nel 2017, ma poi è arrivata la diagnosi di Alzheimer. Ora non si ricorda più di me. Fortuna che c’è questa colonia di giovanotti ad allietarmi le giornate".

Impegnate ai fornelli ci sono anche Fiorella Bellucci e Rosanna Grappi. "Fare volontariato è bello - dice Grappi, con un passato da pasticciera - Parliamo, discutiamo. E mangiamo bene, sa. Siamo abituate a cucinare da brave casalinghe". Nel piatto infatti ci sono le pietanze quelle buone, le ricette della ’nonna’. "L’obiettivo è stare insieme - aggiunge Bellucci - Il messaggio che dovrebbe passare? Questa non è una mensa per poveri. Ci sono famiglie che si guardano bene dal mandare il proprio genitore, seppur solo, a mangiare da noi. Credono sia degradante. Invece il valore del progetto è un altro. Qui la porta è aperta ai nonni che abbiano semplicemente voglia di un po’ di compagnia".

Una solitudine che non fa rima con abbandono. Un bisogno di socialità che, in questo caso, non guarda alla condizione economica. Lo spiega bene il ’coordinatore’ della tavolata, Giuliano Ciampolini. "Bisogna abbattere il tabù, non c’è da vergognarsi o sentirsi umiliato nel prendere un vassoio e mangiare con altre persone. A noi fa tanto bene. E’ un servizio di grande supporto. Io, come tanti - racconta l’84enne empolese - vivo solo. Noi uomini ci arrangiamo peggio delle signore, quindi veniamo qua e non ci manca nulla". Già, perché durante il pranzo, in tv passa il tg, si mette la musica - su richiesta spesso è il ballo liscio - o si guardano film. Il costo del buono pasto è di 4 euro e comprende primo, secondo e frutta. A volte anche un dolcino. "Il caffè poi lo prendiamo qui al bar dove abbiamo modo di incontrare i volontari, frequentare i più giovani", un momento di scambio intergenerazionale che è un toccasana, per il cuore e per la mente.

Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, nel weekend qualche anziano va al mare con la famiglia. Ma il lunedì c’è l’entusiasmo di ritrovarsi di nuovo, seduti tutti intorno alla stessa tavola. Il prossimo step? "Già che ci siamo - dicono scherzando - l’aria condizionata".