Si procede verso la fine, prevista entro l’anno, dei lavori di ’declassamento’ della diga del lago di Sammontana: ora il Comune di Montelupo sta provvedendo ai necessari monitoraggi idraulici. ’Declassamento’ da non fraintendere: come sappiamo, è stato il modo di salvare l’esistenza del lago, per decenni vera e propria oasi per la pesca e le attività ricreative di generazioni di montelupini ed empolesi.
Oasi che, pertanto, potrebbe tornare a ’rifiorire’ a primavera se tutta la fase finale della complessa operazione va in porto. Il lago, come sottolineato dall’assessore Lorenzo Nesi, svolge anche un’importante funzione per l’equilibrio idrogeologico. Le verifiche appena decise servono per monitorare le principali opere idrauliche che erano previste dal progetto approvato nel 2021. La tabella di marcia è stata rispettata. In realtà si tratta di due interventi distinti, uno che sta interessando la diga e l’altro che riguarda il rio di Sammontana, per adeguare la capacità del rio di portare le piene a valle della diga: il piccolo torrente ‘attraversa’ importanti infrastrutture: passa sotto via Maremmana, scorre fra la zone industriali di Castellucci e le Pratella, sotto la FiPiLi, la Ss67 e la ferrovia Empoli-Pisa, riceve le acque del rio di Citerna e dei Bottini, e si getta infine nel fosso di Cortenuova che delimita il meandro d’Arnovecchio. In questa zona a valle viene ricavata una cassa d’espansione per annullare la forza di eventuali piene. A monte, i lavori hanno riguardato l’abbassamento della diga sotto i 15 metri dal piede, così che non sia più annoverata fra quelle di interesse nazionale. Si è poi provveduto ad adeguare lo scarico di fondo dell’invaso cosicché defluiscano in modo misurato le acque del lago nel rio di Sammontana in caso di forti piogge.
Andrea Ciappi