REDAZIONE EMPOLI

"Il silenzio grande". Al Teatro del Popolo arriva Stefania Rocca

In scena silenzi e mancanze. L'attrice: "La difficoltà di comunicare? E' dei giorni nostri"

Stefania Rocca (Ansa)

Castelfiorentino (Firenze), 29 gennaio 2020 - Appuntamento da non perdere al Teatro del Popolo di Castelfiorentino. In scena, questa sera alle 21, andrà una inedita commedia in due atti opera dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, la cui regia è curata da Alessandro Gassmann. In scena, accanto a Massimiliano Gallo, ci sarà Stefania Rocca, attrice apprezzatissima in teatro quanto in tv o al cinema. Un volto capace di dare forza ai personaggi che incontra. Tra questi c’è Rose alla quale dà vita ne «Il silenzio grande», questo il titolo dello spettacolo. L’attesa è tanta, come l’energia con la quale l’attrice racconta «il bell’incontro, quello tra Stefania e Rose».

Questo personaggio è una donna vicina a lei?

«Rose è il contrario di ciò che sono io (sorride ndr). Io non sono nostalgica, non temo di lasciare la casa, sono legata al presente, alle sensazioni, e non al passato. Lei è più tradizionale. Perciò quando ho lavorato su di lei, ci sono state alcune cose faticose per me».

In scena si parla di famiglia e relazioni.

«Il tema principale in realtà è il silenzio. E quindi si parla di dinamiche familiari ovvero dell’emotività che questo silenzio e questa mancanza possono creare, perché il silenzio è anche incapacità di comunicare, magari perché troppo presi dal lavoro. Così si sviluppa la dinamica tra moglie, figli e marito, accusato, quest’ultimo, di un egocentrismo che gli impedisce di rimanere con la famiglia ma contraddistinto, allo stesso tempo, da un carisma che lega».

Un tema attuale, no?

«Direi di sì. La difficoltà di comunicare è dei nostri giorni. Alla fine, l’economia detta legge. II tempo corre così veloce e ci dimentichiamole cose principali, sentimenti e comunicazione. E poi ci sono altre mancanze inevitabili».

Uno spettacolo affascinante...

«Mi è piaciuto tutto il progetto, il testo, molto attuale, moderno ma tradizionale nel senso del teatro. Si ride e ci si commuove. Tutti sentimenti legati all’essere umano e al quotidiano dove Rose si inserisce. E’ un personaggio con un percorso emotivo particolare, quasi al contrario. Non la capisce finché non arrivi alla fine, è un thriller. Poi c’è la musica, mia compagna in ogni interpretazione, e c’è il pubblico. E a teatro lo spettacolo lo fa anche il pubblico».

Samanta Panelli