Centrodestra, gioco al massacro. I nuovi dem alla prova d’equilibrio

Il voto primaverile crea forte tensione tra Fratelli d’Italia e Lega: candidati bruciati. Coesione cercasi

Verso il voto

Verso il voto

Firenze, 5 marzo 2023 - E pensare che il tafazzismo era una sindrome propria del dna del Pd. Adesso il farsi male da soli sta influenzando pesantemente anche il centrodestra toscano. Chi lo avrebbe mai detto specialmente dopo gli appelli alla coesione usciti nel post voto delle Politiche, elezioni che avevano portato la coalizione a primeggiare? Invece, nonostante la madre di tutte le battaglie politiche del centrodestra sia quasi dietro l’angolo (il voto delle elezioni Regionali del 2025 per cercare di conquistare per la prima volta la Toscana), tra Fratelli d’Italia e Lega siamo alla tensione, alta e continua. Ormai da settimane e settimane. Evidente, in vista delle prossime elezioni Comunali, il caso di Siena, eclatante quello di Massa. Non è più una sensazione: Fratelli d’Italia non solo vuol dare le carte nelle scelte, ma vuole anche imporre alla Lega e agli altri componenti della coalizione, le regole del ’gioco’ (nomi dei candidati, strategie).

A Siena , messa da parte molto velocemente la ricandidatura De Mossi (perché?), era stato scelto Montomoli, la cui storia era chiaramente conosciuta in città per poi ’svegliarsi’ sul nodo massoneria e gridare allo scandalo o quasi. E così si riparte da capo e il tempo stringe. A Massa le guerre intestine alla coalizione hanno portato addirittura alla sfiducia del sindaco Persiani, vicino alla Lega, grazie alla mobilitazione del Pd a cui si è accodato Fratelli d’Italia che ha scelto di sostenere l’assessore Guidi. Un gioco al massacro o giù di lì. Necessario, anzi urgente ritrovare coesione se si vogliono difendere Siena e Massa dalla rinnovata sinistra d’assalto (modello Elly Schlein).

Unica terra di pace resta Pisa dove il sindaco uscente Conti mette d’accordo tutti grazie al buon governo messo in atto in questi anni.

E il centrosinistra? Il Pd è chiamato alla prova sul campo dopo il ribaltone di una settimana fa alle primarie. C’è la questione candidati e legata ad essa le alleanze fondamentali per porter vincere. Quale sarà la strategia dell’asse Fossi/Schlein? Come si rapporteranno con le federazioni locali che, è bene ricordarlo, alle primarie riservate agli iscritti avevano dato il via libera alla mozione Bonaccini? Il Pd più di sinistra dovrà mettere in pratica l’equilibrio e l’unità, valori enunciati da vincitori e vinti come riferimenti immediati. Ma sarà davvero così? O la strategia Schlein vorrà incidere subito con scelte più radicali anche pensando alle prove di intesa con il Movimento 5Stelle?