Toscana, economia in crisi: crescita zero, consumi stagnanti e i privati investono meno

Preoccupante il quadro tratteggiato dalla Cgil: "Il potere di acquisto dei lavoratori diminuito in media di 2.000 euro"

Firenze, 31 gennaio 2023 - Sarà una Toscana a crescita zero, con consumi stagnanti e investimenti privati in frenata del due per cento rispetto al 2022. Un quadro preoccupante, quello delineato dalla Cgil Toscana, che ieri ha aperto il proprio congresso regionale nell’auditorium del Palazzo dei Congressi a Firenze. Il sindacato stima che un lavoratore a tempo pieno abbia perso, nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle, circa duemila euro medi lordi di potere di acquisto. Intanto, il lavoro resta precario. Nel 2021, pur con il Pil in crescita del 6,5 per cento, il 90 per cento delle assunzioni è stato a termine o stagionale. Per questo Dalida Angelini, nella sua relazione, l’ultima da segretaria generale della Cgil Toscana, visto che ha deciso, a cinque mesi dalla scadenza naturale del suo mandato, di non ricandidarsi, ha lanciato un appello a politica, istituzioni e imprese chiedendo a tutti un impegno e interventi urgenti perché la crisi, anche nella nostra regione, non si aggravi ulteriormente.

"La Toscana - ha detto - ha mostrato grande resilienza, ma ha al suo interno grandi disuguaglianze, sia nella distribuzione e nell’accesso alle risorse e ai servizi, sia nei tassi di crescita tra territori. La crisi sociale continua ad aggravarsi, urgono in tempi brevi risposte certe e di alto profilo". Come fare? Prima di tutto, dando gambe al Patto per lo sviluppo sottoscritto tra Regione e parti sociali lo scorso 2019. Un patto che, stando alle intenzioni iniziali, doveva muovere otto miliardi di euro e creare, in cinque anni, 110.000 posti di lavoro. "Lanciamo un appello a tutti i firmatari - ha sottolineato Angelini - per scegliere insieme le priorità di intervento". "Il presidente della Regione, e anche qualche assessore – ha incalzato la segretaria uscente della Cgil Toscana - non devono pensarsi come sindaco dei sindaci, perché una politica regionale non è la sommatoria delle varie politiche comunali". Il sindacato, inoltre, si considera poco coinvolto. A volte informato, a volte nemmeno quello. Così, anche per le risorse che arrivano dal Pnrr, ha detto Angelini, "vogliamo partecipare alle scelte e al controllo di ciò che si spende e vogliamo garantire legalità e qualità del lavoro". Nella lunga relazione non sono mancati accenni alle infrastrutture ancora non completate in Toscana ("che vanno fatte perché non vogliamo essere la Cenerentola dell’Italia"), alla nuova Multiutility ("che non va quotata in Borsa e nella quale devono essere coinvolti tutti i Comuni, non solo un quarto del totale") e a quell’autonomia differenziata proposta dal Governo che rappresenta "un rischio di disgregazione" e un "ulteriore allargamento delle fratture". Angelini ha poi chiamato in causa il Governo, contro la cui Legge di Bilancio la Cgil (con la Uil) si è mobilitata: "Mancata rivalutazione delle pensioni, nessuna giustizia fiscale, nessun intervento anticiclico in favore di salari e pensioni contro la dilagante inflazione, risorse ridotte per sanità e istruzione, attacco al reddito di cittadinanza, allargamento dell’utilizzo dei voucher. Cos’altro aggiungere per connotare l’attuale governo sulla base degli interessi che difende?".

Il congresso regionale si è aperto con due performance condotte dall’attrice Daniela Morozzi, una sul tema della lotta alla violenza sulle donne e una con le donne iraniane che si battono per la democrazia. Tra gli altri ospiti della mattinata, i vertici regionali di Cisl, Uil, Anpi, Arci e Libera, oltre a sindacalisti tedeschi e spagnoli. Nel pomeriggio è stato assegnato il premio giornalistico dedicato al capo ufficio stampa della Cgil Toscana Nazzareno Bisogni, scomparso lo scorso luglio. Oggi la giornata conclusiva del congresso regionale. Interverrà il segretario nazionale Maurizio Landini, che indicherà il nome del successore di Dalida Angelini alla guida toscana del sindacato.