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Firenze sempre più città di scienza: arriva il telescopio gregoriano di fine 600

Esposto per la prima volta e perfettamente funzionante

Telescopio

Firenze, 4 maggio 2022 - Firenze è città d'arte, cultura ma anche di scienza. E al Museo Galileo è arrivato un oggetto di quelli da vedere e rivedere. Si tratta del Telescopio gregoriano di Philippe-Claude Le Bas, uno dei primissimi strumenti del genere realizzato a Parigi alla fine del Seicento, esposto per la prima volta.

Quel genio di Le Bas aveva realizzato il capolavoro seguendo le indicazioni costruttive date dallo scozzese James Gregory nella sua opera Optica promota del 1663: il telescopio, appartenuto all'antiquario milanese Michele Subert, è stato acquistato (la cifra può sembrare ridotta, meno di 5mila euro, ma il valore è ben altro) dal Ministero della cultura e affidato al Museo Galileo in comodato d'uso gratuito dall'ente proprietario statale, la Direzione regionale della Toscana. Le Bas era l'ottico di Luigi XIV di Francia, il Re Sole. Ed era talmente apprezzato dal Re che ebbe il permesso di risiedere al Louvre. Mica male, Philippe-Claude.

Adesso questo telescopio arriva a Firenze, per tutti i visitatori. E nonostante...l'età, si tratta di un oggetto perfettamente funzionante: sia le ottiche le parti meccaniche sono integre. Il telescopio è completo di treppiede con giunto sferico per il corretto orientamento ed è dotato di una particolare montatura con vite a succhiello che ne permette la stabile collocazione su un supporto fisso. Questo è in realtà solo uno dei tanti motivi per andare al Museo Galileo che offre anche la rassegna “Orbite Musicali”, quattro composizioni in prima assoluta grazie al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze: i concerti (8, 15, 22 e 29 maggio) si ispirano al sodalizio tra musica e scienza, con particolare riferimento all'astronomia.

Non è tutto: durante il mese di maggio saranno esposti anche due strumenti della collezione di acustica del Museo: un raro esemplare seicentesco di 'tromba parlante', appartenente alla Collezione Medicea, e il fonografo di Thomas Edison. “Questo telescopio va ad arricchire una collezione di telescopi seicenteschi molto importante, tra cui spiccano i due di Galileo”, ha sottolineato a margine Roberto Ferrari, direttore esecutivo del Museo Galileo. Giorgio Strano, curatore della collezione del Museo Galileo, ha precisato che si tratta di “uno dei primi telescopi a specchio usati in Europa”. Per Stefano Casciu, direttore regionale dei musei della Toscana, è “un oggetto molto importante per la storia della scienza, anche per le perfette condizioni di conservazione e funzionamento”. 

Niccolò Gramigni