FIAMMA DOMESTICI
Cultura e spettacoli

Leonardo da Vinci, ciak in Casentino. Poppi: fiction tra i castelli del Genio

Coproduzione di Francia e Australia per raccontare le invenzioni

Un'immagine del castello dei Conti Guidi a Poppi

Poppi (Arezzo), 17 ottobre 2016 - IL CASENTINO come non l’avete mai visto. Terra di santi e guerrieri, di eremi e monasteri, pievi romaniche e castelli feudali, la vallata toscana in questo inizio autunno è sotto la luce dei riflettori grazie al filmato Campaldino, Dante va alla guerra (che ricostruisce le fasi cruciali della celebre battaglia), andato in onda su Rai Storia, e al film «Leonardo. L’uomo che salvò la scienza» girato nel centro storico e al Castello di Poppi, al Castello di Romena, al Castello di Porciano e al Palagio Fiorentino di Stia. Si tratta di una docu-fiction da 52’ e 70’ del noto regista americano Mark Daniels che mette in scena gli inizi e l’attività giovanile di Leonardo da Vinci, a Firenze a bottega dal Verrocchio e a Milano alla corte di Ludovico il Moro (inviatovi, secondo alcune fonti, in qualità di musico da Lorenzo il Magnifico), dove trascorse quasi venti anni, il periodo più lungo della sua vita. Prodotto da GA & A Productions di Roma in coproduzione con Program 33 per France 5, con PBS (Usa) e Sbs (Australia) uscirà nella primavera 2017 inizialmente in Francia, Paesi Scandinavi, Stati Uniti ed Australia e successivamente anche in Italia.

COINVOLTI anche alcuni fra i massimi esperti dell’immaginifico e complesso universo leonardesco come Charles Nicholl (autore del libro “Leonardo da Vinci: voli della mente”), Toby Lester (suo “Il fantasma di Da Vinci” sulla storia dell’uomo vitruviano, il più famoso disegno di Leonardo a significare l’unione simbolica fra arte e scienza), Salim Al Hassani, Frijof Capra, Elisabeth Crouiset, Andrea Bernardoni. Non poteva mancare Mario Taddei, socio fondatore di Leonardo 3 di Milano, innovativo museo e centro di ricerca dedicato a Leonardo da Vinci artista e inventore, una realtà unica al mondo che integra lo studio dei manoscritti, la ricostruzione di macchine e la ricerca tecnologica grazie alla quale vengono ricostruite in anteprima macchine mai studiate che contribuiscono a scoprire un Leonardo assolutamente inedito. «Abbiamo trovato in Casentino, nei suoi borghi e castelli le location più adatte per ricostruire le ambientazioni e le atmosfere vissute dal genio di Leonardo a Firenze e a Milano – racconta la produttrice Gioia Avvantaggiato –. Esprimo profonda gratitudine all’amministrazione dei comuni coinvolti e a tutti i casentinesi che ci hanno permesso per due settimane di girare la fiction, con giovani del posto ‘arruolati’ fra le comparse». Fra le scene più emozionanti, quella girata al castello di Porciano dove è simulata una delle prime invenzioni riguardanti il volo di Leonardo, il paracadute. L’ambientazione è perfetta per ricostruire il momento in cui Leonardo mostra la sua invenzione al Moro costringendo uno dei suoi assistenti, Bartolomeo, a cimentarsi nel salto. Alla scena partecipano lo stesso Ludovico, alcuni membri della corte e Cecilia Gallerani, che nella serie tv una delle amanti del duca di Milano, ritratta da Leonardo intorno al 1488 ne la ‘Dama con l’ermellino’, conservato a Cracovia. Per il Casentino un’importante occasione per mettere in vetrina, in un circuito internazionale, le proprie eccellenze in un contesto articolato in cui si collocano storia, arte, paesaggio, qualità della vita. La scelta del Casentino per ricostruire spezzoni della vita del genio leonardiano non è casuale.

MOLTI indizi ci spingono infatti a credere che Leonardo visitasse la vallata toscana, come documentano alcune località menzionate nelle sue carte, in occasione dei viaggi che compì al servizio del duca Valentino (Cesare Borgia) fra il 1502 e il 1504 fra Toscana e Romagna e Marche in veste di «...Prestantissimo et dilectissimo familiare architetto et ingegnere generale” con lo scopo di individuare e progettare quelle opere civili e militari che avrebbero consolidato la signoria del Borgia e permesso una difesa efficace contro i temuti nemici esterni ed interni. Nel foglio 910r del Codice Atlantico conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, è tracciato un grafico dei corsi d’acqua della Toscana, dove si fa riferimento a varie località del Casentino, fra le quali Borgo alla Collina, Barbiano e Pagliericcio nel Comune di Castel San Niccolò, Castel Castagnaio e Romena (Pratovecchio), Fornace, Palagio Fiorentino, Porciano, Urbech (Stia) oltre ai centri di Stia e Pratovecchio.