MICHELE BRANCALE
Cultura e spettacoli

Indagare, cercare, vivere: "Meglio di niente"

Il nuovo romanzo di Marco Vichi con protagonista il commissario Bordelli neopensionato... ma fino a un certo punto

La copertina di 'Meglio di niente' di Marco Vichi, disegnata da Giancarlo Caligaris

La copertina di 'Meglio di niente' di Marco Vichi, disegnata da Giancarlo Caligaris

Firenze, 19 gennaio 2025 - Dal portone di Palazzo Pitti il maresciallo Guarnaccia, quel giorno in borghese, vide in lontananza due specie di conigli che saltellavano con i piedi e le mani legati. Dietro di loro una ragazza si copriva il petto e avanzava a testa bassa. Con lo sguardo fiero e determinato, un bel signore guidava il gruppo e chiudeva la fila. Erano appena usciti dal giardino di Boboli.

“Vidivì!”, disse a se stesso in dialetto il maresciallo capo della stazione dei Carabinieri di Palazzo Pitti. E vedendoli marciare verso l'ingresso del Palazzo si affrettò a rientrare in ufficio. Intuiva che sarebbero venuti a cercare proprio lui.

Sentì infatti bussare poco dopo. Chiese all'appuntato: “Vai ad aprire”.

I conigli, la ragazza e l'uomo entrarono in ordine nella stanza.

“Quei lacci industriosi alle caviglie e ai polsi richiedono una certa perizia”, esclamò Guarnaccia e aggiunse: “Direi che esprimono una certa professionalità... Fate sedere la signorina, i due... signori sul divanetto e lei... mi scusi... chi è?”.

“Il maresciallo ha l'occhio fino”, aveva pensato Franco Bordelli, che si presentò: “Questore vicario in pensione Franco Bordelli”. Guarnaccia si alzò e gli strinse la mano: “Ho sentito parlare di lei”.

“Anch'io”

“... e mi fa piacere incontrarla. Che è successo?”.

“Passeggiavo per Boboli, ho sentito gridare e ho visto questi due... galantuomini accanirsi sulla signorina per...”

“Ho capito”.

“... E sono intervenuto per fermarli”.

“Ah...”

I due stavano muti, con la testa bassa, ma sentirono su di sé uno sguardo carico di disprezzo da parte di Guarnaccia, i carabinieri in ufficio e Bordelli.

Il maresciallo offrì un fazzoletto pulito alla ragazza, che si era messa a piangere sommessamente.

“Signorina – disse Guarnaccia - La affido ai miei uomini per la denuncia, con l'aiuto del questore vicario. Poi una pattuglia la accompagnerà a casa.

Andate di là – fece cenno ai due carabinieri di turno – Questi gentiluomini li guardo io”. Uno dei due si mise, finalmente, a piangere. “E meno male”, sottolineò Guarnaccia ad alta voce: “Guardatevi allo specchio e sputatevi in faccia. Lo farete per un po' alle Murate”.

Bordelli si voltò e fece un cenno di assenso, con un sorriso amaro... “Meglio di niente”, pensò e poi entrò nell'altra stanza per la denuncia.

Questa pagina non c'è nel nuovo romanzo di Marco Vichi, Meglio di niente, edito da Guanda e con protagonista il commissario Bordelli neopensionato, ma diciamo che ne è un corollario e che vuole essere da una parte un invito alla lettura del libro di Vichi e dall'altra un omaggio a una scrittrice da riscoprire, Magdalen Nabb (1947-2007), nata il 16 gennaio, e al suo maresciallo Guarnaccia che ha introdotto un nuovo modo, per certi versi pionieristico, di raccontare Firenze. Un incontro immaginato, ma non per questo non è detto che non sia avvenuto.