Duo Baldo, da Prato in tutto il mondo con allegria

Il successo internazionale, dagli Usa a Taiwan dalla Cina al Messico, di Gentileschi e Repp che uniscono musica classica e comicità

Prato, 31 dicembre 2023 –  “Verreste a scuotere la nostra platea mummificata?". La richiesta di un importante ente concertistico italiano (che non citiamo perché la sua platea, seppur mummificata, potrebbe risentirsi) segna uno dei punti di svolta della trascinante attività del Duo Baldo che unisce la musica "seria" (suonata seriamente e con talento) alla comicità, con gag esplosive sul palco. Un mix inizialmente guardato con sospetto dall’ambiente della musica "seria", ma che ottiene un successo travolgente nei tanti concerti del Duo Baldo (nato a Prato e formato dal pianista pratese Aldo Gentileschi e dal violinista statunitense Brad Repp) letteralmente in tutto il mondo.

Il Duo Baldo in scena
Il Duo Baldo in scena

Reduci dal terzo tour a Taiwan (dove hanno un nucleo di appassionati che ha molto apprezzato il nuovo spettacolo: Dance), nel 2024 torneranno negli Usa dove già sono stati due volte in lunghi tour presentando il loro classico CONdivertimentoCERTO con cui hanno riscosso applausi e risate a Città del Messico, in Cina, in Giappone, in Spagna, in Svezia e, naturalmente, in Italia. Di certo, è un duo capace di "scuotere" il pubblico internazionale, proponendo più che un concerto, un vero e proprio show in cui si alternano momenti di lirismo musicale (nel quale i due protagonisti mostrano la loro eccellente qualità di interpreti) ad altri spazi di comicità fisica, in una cavalcata tumultuosa e travolgente, tra uno sketch e l’altro, un brano di Debussy e uno di Vivaldi. Anche se la loro collaborazione comincia nel 2001, è nel 2002 che Gentileschi e Repp danno vita al Duo Baldo, unendo musica classica e comicità. Gli inizi, non sono facili: il pubblico apprezza e ride, ma nell’ambiente musicale, almeno in un primo tempo, la cosa appare un po’ troppo trasgressiva. "Non ci prendevano sul serio - raccontano i due artisti - l’idea suscitava perplessità, anche se tutti si accorgevano che quando suoniamo lo facciamo seriamente. Però i primi tempi sono stati difficili".

In effetti , purtroppo, la comicità è spesso guardata con sospetto in certi ambienti che non ne riconoscono il valore artistico e culturale. "Il fatto è che c’è ancora chi pensa che quello che fa ridere sia banale". Poi, però, qualcosa cambia. "La svolta è stata nel 2010 quando siamo andati al Festival di Salisburgo. Abbiamo fatto due spettacoli e il pubblico rideva di continuo. Questa partecipazione ha dato più credibilità al nostro progetto". Così, adesso "anche le associazioni musicali cercano l’evento alternativo". D’altronde, qualcuno che scuota le platee mummificate ci vuole, no?