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'Dante, fuga dagli inferi', docufilm sui vent'anni di esilio da Firenze

Toni Servillo dà voce al Sommo Poeta. Su Sky Arte dal 16 aprile

'Dante, fuga dagli inferi', docufilm sui vent'anni di esilio da Firenze

Firenze, 15 aprile 2022 - Il Sommo Poeta Dante Alighieri protagonista di un docufilm su Sky. La vita di Dante Alighieri e in particolare, i vent’anni di esilio, la 'fuga' da Firenze, la condanna a morte, le continue peregrinazioni ma anche la scrittura di una delle opere più famose al mondo, la Divina Commedia, sono raccontati in 'Dante, fuga dagli inferi' - dal 16 aprile alle 21,15 su Sky Arte e in streaming su Now -, una produzione Sky Original che vede il prestigioso contributo di Toni Servillo, che dà la voce a Dante Alighieri interpretando magistralmente i versi della Divina Commedia.

Protagonista del racconto è Dante Alighieri, l’esule che per vent’anni cerca disperatamente di tornare nella sua Firenze. L’uomo che, durante l’esilio, vive stati d’animo diversi - rabbia, rifiuto, pentimento, amore, speranza, rassegnazione, accettazione e resa - a seconda dei luoghi e delle situazioni storiche in cui si trova a vivere. Il documentario propone un'indagine su tutti gli aspetti - storici, emotivi, psicologici e spirituali - che lo hanno portato alla scrittura di una delle più importanti opere letterarie dell’umanità.

E ciò avviene con l’aiuto di esperti e intervistati d’eccezione come Nicola Lagioia, Alberto Casadei, Laura Pasquini, Sebastiana Nobili, Alma Poloni, Giuseppe Indizio, Francesco Santi, il Conte Sperello di Serego Alighieri. Grazie a questi contributi, il docufilm ricostruisce il percorso fisico di Dante per l’Italia del ‘300 e quello mentale che ispira i canti della Commedia, in una sorta di 'making of' dell’opera. Il tutto raccontato tramite un punto di vista inedito, quello di Antonia, l’unica estraniata figlia di Dante, - interpretata dalla giovane Federica Baù e con la voce di Chiara Gioncardi - una bambina cresciuta a Firenze, priva del padre, che conoscerà solo sul punto di morte a Ravenna, dove l’attende non solo l’incontro del genitore ma anche quello con la sua opera appena conclusa e che si interroga su quali opere, paesaggi e visioni hanno influenzato il racconto di suo padre.

“E' un docufilm che non racconta il solito Dante che si studia a scuola - afferma il regista Sebastiano Facco -, quanto il Dante intimo, il Dante uomo del suo tempo, il Dante incapace di dire una parola per sua moglie e sui suoi cinque figli ma in grado di scrivere intere opere per una donna con cui non ha mai avuto una relazione". L'intenzione del progetto è quella di avvicinare anche i 'profani all’opera e alla vita del poeta. "Un racconto più suggestivo che didascalico, che cerca di superare le 'versioni ufficiali' con approfondimenti poco toccati dalla vulgata comune - aggiunge il regista -. L’obiettivo è quello di rivalutare la figura di Dante e riscoprire il significato di un capolavoro che non conosce i limiti del tempo. È la storia di un uomo e della sua opera. Un’opera, la Divina Commedia, al tempo stesso metafora della vita di Dante e della stessa esistenza umana, scritta per vendetta e rivalsa e destinata a rimanere nella storia".