
Opere in mostra
Firenze, 22 gennaio 2020 - Un centinaio tra dipinti, sculture, oggetti di arte applicata, arazzi, miniature e libri a stampa, ricostruiscono il mondo di un grande intellettuale del Cinquecento, Pietro Aretino. E ogni sabato dal 25 gennaio al 29 febbraio, nell’ambito della mostra ‘Pietro Aretino e l’arte del Rinascimento’ all’interno degli ambienti dell’Aula Magliabechiana degli Uffizi, viene offerta ai visitatori la possibilità di prendere parte gratuitamente, e senza prenotazione, ai focus di introduzione e approfondimento sulla mostra dedicata al ‘Flagello dei Principi’, curati dallo staff delle Gallerie degli Uffizi e rivolti ad un pubblico il più ampio possibile.
Ogni sabato si terranno due visite in orari distinti, una con partenza alle 10.30 e una dalle 14.30, salvo variazioni, e il punto di ritrovo è all'ingresso della mostra, davanti alle porte dell'Aula Magliabechiana. Pietro Aretino è stato poeta, commediografo, drammaturgo, sferzante penna satirica, consigliere di potenti, talent scout di grandi artisti: oggi noto principalmente per i suoi celeberrimi quanto scandalosi Sonetti lussuriosi, è stato, nei fatti, una delle voci culturali più autorevoli del Cinquecento, un intellettuale assai temuto da signori e alti prelati, amico del condottiero Giovanni dalle Bande Nere, del cardinale Giulio de’ Medici, che lo portò a Roma alla corte di Papa Leone X, e di maestri come Tiziano, Raffaello, Parmigianino, che lo ritrassero nelle loro opere e con i quali intratteneva fitte e appassionate corrispondenze epistolari.
Alla poliedrica figura di Aretino, anticipatore, per stessa ammissione di Giorgio Vasari, della storia e critica dell’arte come disciplina autonoma, gli Uffizi dedicano, per la prima volta in assoluto, una grande mostra arricchita da importanti prestiti di musei internazionali. Il percorso espositivo raccoglie oltre cento opere tra pittura, grafica, libri a stampa, scultura, arti decorative, che raccontano la vita e lo spirito di Aretino nei luoghi simbolo del Rinascimento, dove egli visse ed esercitò la sua grande influenza sul fervido mondo culturale della prima metà del Cinquecento: la Roma dei papi Medici, la Mantova dei Gonzaga, la Venezia del doge Gritti, la Firenze dei duchi Alessandro e Cosimo I, ma anche Urbino, Perugia, Arezzo, Milano. La mostra include anche un ‘cameo’ cinematografico: per rendere omaggio alla profonda amicizia tra Aretino e Giovanni dalle Bande Nere, vengono proiettati segmenti del ‘Mestiere delle armi’, film di Ermanno Olmi dedicato alla figura del grande condottiero mediceo, nel quale l’intellettuale, interpretato dall’attore Sasa Vulicevic, svolge il ruolo di voce narrante e compare in numerose scene.
Maurizio Costanzo