Siena, trapianto di polmoni dopo fibrosi irreversibile post Covid

Il paziente è un sacerdote missionario che aveva contratto il Covid in Africa. Si tratta del primo trapianto di polmone in Italia su paziente in Ecmo post-Covid

Il sacerdote missionario che ha ricevuto il doppio trapianto

Il sacerdote missionario che ha ricevuto il doppio trapianto

Firenze, 28 gennaio 2022 - È stato effettuato a Siena, all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, il primo trapianto di polmone su un paziente che ha necessitato per 6 mesi della circolazione extracorporea a causa della patologia cui era affetto: fibrosi polmonare irreversibile post Covid-19.

Si tratta del primo caso in Italia e di uno dei primi al mondo. Il paziente, un sacerdote missionario che aveva contratto il Covid mentre era in Africa, aveva sviluppato un’insufficienza respiratoria per cui, rimpatriato in Italia, era stato ricoverato in area intensiva nel reparto di rianimazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi dove, a causa del peggioramento progressivo delle condizioni cliniche, era stato necessario il supporto di ossigenazione extracorporea grazie al Team Ecmo dello stesso ospedale fiorentino.

Dopo 5 mesi di supporto extracorporeo il quadro polmonare è progressivamente peggiorato per cui è stato attivato il percorso della rete trapianto di polmone della Regione Toscana, coordinato dalla professoressa Elena Bargagli, con il supporto di tutto il dipartimento di Emergenza e dei trapianti, diretto dal professor Sabino Scolletta.

Professionisti del centro trapianti dell’Aou Senese si sono recati a Firenze per la valutazione del paziente con i colleghi della Rianimazione critica diretta dal dottor Adriano Peris e dell’Ecmo Team. Il paziente è stato trasferito a Siena nel reparto di Anestesia e Rianimazione Dea e dei trapianti, diretto dal professor Scolletta, dove è stato mantenuto in Ecmo per diverse settimane, anche con l’importante contributo dei tecnici di fisiopatologia circolatoria e perfusione cardiovascolare, ed inserito in lista per trapianto.

Nel mese di novembre il paziente è stato sottoposto al trapianto di entrambi i polmoni grazie alla generosa donazione proveniente dall’Emilia Romagna e con il prezioso supporto della Misericordia di Siena per il trasporto organi.

«È un risultato importante - commenta il direttore generale dell’Aou Senese, professor Antonio Barretta -, frutto della collaborazione tra l’Aou Senese e l’Aou Careggi, grazie anche all’accordo recentemente sottoscritto proprio per potenziare l’attività chirurgica del trapianto di polmone. È un grande successo per tutto il coordinamento regionale trapianti».

L’intervento è stato effettuato dal direttore della Uosa Trapianto di Polmone, il professor Luca Luzzi, e dai chirurghi della UOC Chirurgia Toracica, diretta dal professor Piero Paladini. Al termine dell’intervento il paziente è stato trasferito nel reparto di Anestesia e Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare, diretto dal professor Federico Franchi, per le cure intensive. Già dopo le prime 24 ore post trapianto non è stato più necessario il supporto extracorporeo e progressivamente il paziente ha sospeso la ventilazione meccanica fino a completa autonomia respiratoria per cui è stato trasferito in corsia, seguito dai medici della UOC Malattie dell’apparato respiratorio Rosa Metella Refini, Antonella Fossi e David Bennett, dove ha proseguito le cure, incluso il programma di riabilitazione, con l’importante contributo dei fisioterapisti, per tornare ad una vita normale. «Il paziente è stato dimesso in questi giorni e indirizzato ad un centro di riabilitazione specializzato – conclude il professor Luzzi - Si tratta del terzo paziente in Italia trapiantato per fibrosi post Covid-19 ma è il primo a ricevere il trapianto dopo un tempo così lungo di circolazione extracorporea e tra i pochissimi descritti nel mondo».

«Un grazie di cuore a tutte l'équipe che ha eseguito questa operazione così delicata e all'avanguardia. Ancora una volta il policlinico Santa Maria alle Scotte si è dimostrato un'eccellenza nel panorama della sanità pubblica - ha commentato il cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino -. Approfitto di questa occasione anche per ribadire il mio ringraziamento a tutto il personale sanitario, che in questi anni di pandemia è rimasto al fianco dei malati con amore, professionalità e competenza».

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