Tragedia Mottarone, tolto il fascicolo al gip di Prato che scarcerò due degli indagati

Riassegnato il caso alla titolare Elena Ceriotti. Una vicenda giudiziaria, quella della strage della funivia, che sta facendo discutere

Il gip Donatella Banci Buonamici

Il gip Donatella Banci Buonamici

Verbania, 7 giugno 2021 – La gip Donatella Banci Buonamici, pratese, che ha rimesso in libertà due dei gestori dell'impianto del Mottarone è stata estromessa dal procedimento 'in corso d'opera'. Il presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco ha infatti riassegnato il caso della tragedia della funivia al gip titolare Elena Ceriotti. Non sarà dunque Banci Buonamici a dover decidere sull'incidente probatorio chiesto dalla difesa di Gabriele Tadini, il capo servizio della funivia ora ai domiciliari, ma il giudice Elena Ceriotti, "titolare per tabella del ruolo".

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Banci Buonamici è in servizio a Verbania dal settembre 2017. E' stata giudice penale a Milano, dove si è occupata anche di casi di una certa rilevanza, non ultimi quelli degli scontri di piazza dei "No Expo" e quelli sulle prime "foreign fighters" italiane dell'Isis. In precedenza ha lavorato al tribunale di Busto Arsizio, dove la sua carriera si è incrociata per la prima volta con quella di Olimpia Bossi, oggi procuratore capo a Verbania. Originaria di Prato, 56 anni, ha un cognome importante per la storia della città: la famiglia Banci Buonamici era uno dei casati nobili del territorio e ha dato il nome al palazzo oggi sede alla Provincia. Commentando con i cronisti la sua ordinanza di annullamento dei fermi disposti dalla Procura aveva commentato: "Dovreste ringraziare che il sistema è così, dovete essere felici di vivere in uno Stato in cui il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici, l'Italia è un paese democratico".

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«Non si è mai visto un provvedimento del genere. È la prima volta che non per un valido impedimento, ma per un problema tabellare sia sostituito un giudice di un procedimento in corso», il commento dell'avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, il capo servizio della funivia del Mottarone e l'unico dei tre fermati ad essere agli arresti domiciliari.

La procura della Repubblica di Verbania, nel frattempo, ha chiesto al Tribunale del riesame di annullare il provvedimento con cui il gip Banci Buonamici lo scorso 29 maggio aveva rigettato la richiesta di misura cautelare per Luigi Nerini, il titolare della Ferrovia del Mottarone, e per Enrico Perocchio, l'ingegnere direttore di esercizio. Il ricorso sarà depositato al più tardi domani mattina.