
L'esecuzione di un tampone (foto repertorio)
Firenze, 6 dicembre 2020 - Si ingigantisce il caso del pediatra di Rignano sull’Arno (Firenze) che effettua tamponi antigenici rapidi a pagamento (a 50 euro) fuori dall’orario di lavoro, con regolare fattura e registrazione dell’operazione sul sistema telematico regionale Sispc. Dietro al caso, ora all’attenzione dell’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, che vuole vedere chiaro, emergono scenari tutti inquietanti.
L’Asl Toscana centro, dopo la segnalazione del sindaco di Rignano Daniele Lorenzini anche medico di famiglia, ha aperto un’indagine: domani la direzione sanitaria sarà nell’ambulatorio del pediatra per verificare procedure e tipo di tamponi utilizzati. Se saranno rilevate anomalie, potrebbe partire un provvedimento disciplinare nell’ambito della convenzione, non trattandosi di un dipendente.
C’è più di un interrogativo che ha fatto rizzare il pelo ai sindacati dei medici e al neopresidente dell’Ordine di Firenze Pietro Dattolo che parla di un fenomeno che, se confermato, "oltre a rilievi deontologici potrebbe configurare anche reati penali". Ma il fatto, nella sua integrale versione, potrebbe essere molto diverso e anche più inquietante. Il professionista ha agito, senza scrupoli, al di fuori del contratto di lavoro o ci sono altre verità?
L’accordo , raggiunto a livello nazionale e regionale, prevede che medici e pediatri di famiglia facciano questo tipo di tamponi ai propri assistiti gratuitamente: valgono ai fini di screening o di diagnosi differenziale dall’influenza, ma non a scopo diagnostico o di guarigione, per i quali serve il molecolare. Li possono ritirare nelle farmacie che li distribuiscono per conto della Regione. Per ogni tampone fatto in ambulatorio (e la stragrande maggioranza ancora non li fa) ricevono 18 euro, 12 se fatto in strutture Asl. Se da una parte si teme che altri professionisti possano avere agito fuori da regole deontologiche e morali, c’è da tenere conto di come è maturata la questione Rignano.
Il pediatra dice di avere iniziato a effettuare tamponi a ottobre, prima dell’accordo, per rispondere al bisogno della gente. Ora sta facendo gratuitamente ai bambini, suoi assistiti, i tamponi che gli arrivano dal canale Regione attraverso la farmacia. E continua a farli anche agli adulti a pagamento. Dalla sua ha una parte di comunità rignanese a sostenerlo, per difficoltà a raggiungere i drive through o i laboratori privati. E c’è chi dice che la denuncia sia stata montata ad arte dai medici di famiglia che non vogliono fare i tamponi per punire un solerte volenteroso. Eroe o malfattore?