Grosseto, due medici indagati per risultati alterati dei tamponi

Volevano ottenere il super green pass per clienti e familiari che rifiutavano il vaccino

Tamponi (foto repertorio)

Tamponi (foto repertorio)

Grosseto, 10 marzo 2022 - Dodici indagati, fra cui due medici adesso interdetti dall’esercizio della professione, e il sequestro preventivo nei ministeri della Salute e dell’Economia dei certificati digitali degli stessi indagati. E’ l’esito di un’indagine dei carabinieri andata avanti per oltre tre mesi che ha portato alla denuncia per la falsificazione dei documenti sanitari sulle analisi dei tamponi covid, in modo tale da ottenere il green pass (anche quello rafforzato) senza essersi sottoposti al vaccino.

E’ la contestazione mossa alla direttrice del Pronto soccorso dell’ospedale di Castel del Piano che avrebbe portato a far analizzare in ospedale alcuni tamponi a nome suo e di altre persone (compresi alcuni familiari) appartenenti in realtà a pazienti positivi, in modo tale da poter ottenere – una volta effettato realmente il tampone e risultato negativo – il green pass per poter continuare a lavorare. Questo, stando alle indagini, perché nessuno di loro intendeva farsi somministrare il vaccino.

Insieme alla responsabile del Pronto soccorso e alle altre persone che hanno ottenuto il green pass, sono indagati un altro medico del reparto e il personale infermieristico che in turno quando la direttrice ha porato i tamponi molecolari (provenienti dall’esterno) a far processare, violando la procedura che avrebbe imposto l’effettuazione del tampone all’interno dell’ospedale, così da esser certi che l’analisi corrispondesse allo stato di salute del paziente. I provvedimenti sono stati notificati nella giornata di ieri al termine delle perquisizioni nelle abitazioni degli indagati.

Luca Mantiglioni