FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Stragi naziste, via alle cause civili. Ricorsi per Sant'Anna e altri otto eccidi

Le azioni legali sono state intentate sia contro la Germania che contro l’Avvocatura dello Stato italiano. Complessivamente sono quasi 130 le persone per le quali vengono chiesti i risarcimenti dei danni

La traslazione delle salme delle vittime della strage nazista di S.Anna di Stazzema

Stazzema (Lucca), 27 dicembre 2022 - La battaglia – morale e giuridica – è iniziata. Gli avvocati Gabriele Dalle Luche e Filippo Antonini, insieme allo studio legale del professor Andrea Di Porto di Roma, hanno infatti notificato e iscritto a ruolo nove cause civili contro lo Stato Tedesco e l’Avvocatura dello Stato italiano per richiedere il risarcimento dei danni provocati alle vittime dei crimini di guerra. Complessivamente sono quasi 130 le vittime rappresentate nella provincia di Lucca. La parte più consistente è rappresentata dalle oltre 100 posizioni riguardanti l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema in cui 560 civili furono trucidati dalle SS il 12 agosto 1944; la parte restante è inerente ai rastrellamenti nelle zone di Bagni di Lucca-Montefegatesi, Valpromaro (Camaiore), Nozzano (Lucca), La Sassaia (Massarosa) e Compignano-Massaciuccoli. I legali seguono anche le cause relative a Cavriglia-Meleto (Arezzo); Carnaio- Tavolicci (Bagno di Romagna); Castiglione sul Lago (Perugia). Le istanze riguardanti fatti della Toscana sono state formalizzate al tribunale di Firenze e le prime udienze sono calendarizzate tra giugno e luglio, con la prevista conclusione dell’intero iter nel 2025, cioè nei due anni in cui solitamente si chiudono le cause civili ordinarie.

"Le azioni legali intraprese – evidenziano gli avvocati Antonini e Dalle Luche – oltre ad avere l’obiettivo di ottenere un congruo risarcimento, seppur parziale, rispetto alle immani sofferenze che questi crimini hanno causato nella nostra terra e nella vita di ciascuno, hanno anche lo scopo di ribadire nuovamente che queste stragi non furono il frutto della pazzia o della cattiveria umana, ma una strategia politico-militare, ben precisa e sistematica, di fare “terra bruciata” tra i civili; perpetrata non solo dall’esercito tedesco ma anche da italiani conniventi, quali spie, delatori, repubblichini e fascisti, anche, purtroppo, molti delle nostre zone. Infatti dal maggio all’ottobre del 1944, nella provincia di Lucca e di Massa-Carrara, si combatté una guerra totale, di sterminio, nei confronti dei civili, da parte di reparti speciali delle SS, già tristemente noti sul confine orientale, dove avevano sperimentato le loro atrocità e nefandezze. Il dato centrale, messo in luce ed emerso negli atti depositati al Tribunale di Firenze – proseguono i due legali – è che queste rappresaglie ed eccidi, quale una vera e propria “marcia della morte”, non furono eseguite su ordini dei comandanti di singole formazioni e unità tedesche, ma erano esempi di una campagna ben più ampia, organizzata e diretta dal quartier Generale del feldmaresciallo Kesselring".

Resta il problema – concreto – della somma risicata inserita nel Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra istituito in aprile: 55milioni di euro, vale a dire 2-3mila euro per i discendenti di coloro che hanno perso la vita in stragi, eccidi, esecuzioni sommarie, rappresaglie, deportazioni, internamenti nei lager nazisti e lavoro coatto nelle fabbriche tedesche. Sono in discussione i risarcimenti per danni diretti ai sopravvissuti e agli eredi, soprattutto danni non patrimoniali per la perdita dei parenti e il dolore dell’evento. A condurre una propria azione anche Comune, Provincia e Regione che chiedono conto invece del pregiudizio che la strage ha arrecato alla collettività. "La speranza – confida l’avvocato Filippo Antonini – è che il Fondo venga rifinanziato ricalibrando le posizioni".