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Le vittime toscane della strage dell’Heysel: il dolore e il ricordo trentanove anni dopo

Era il 29 maggio 1985 quando trentanove tifosi juventini morirono nella calca generata dalle cariche dei tifosi del Liverpool, durante la finale di Coppa dei Campioni

La maglia della Nazionale presentata al Museo del Calcio in memoria delle vittime dell'Heysel. Più a destra, una foto di quelle ore

Firenze, 29 maggio 2024 – Trentanove vittime, trentanove anni dopo. Il ricordo va lì, a quel 29 maggio 1985, quando trentanove tifosi juventini morirono schiacciati nella calca generata dalle cariche dei tifosi del Liverpool.

Il racconto di un testimone

Era la finale di Coppa dei Campioni. In migliaia avevano fatto sacrifici per essere lì, allo stadio di Bruxelles, a tifare la loro squadra nel momento più importante, la finale appunto della massima competizione continentale.

Non c’erano aerei low cost, non si potevano prenotare gli hotel via internet. Era un altro mondo, ma anche a quel tempo si viaggiava per la propria squadra. Un momento di festa che si trasformò in tragedia. Fu prima della partita che partirono gli scontri. La folla si spostò paurosamente all’interno del settore Z dello stadio, quello vicino alla curva del Liverpool, da cui era separato solo da una rete metallica. 

I tifosi bianconeri si accalcarono ed è a quel punto che iniziò la tragedia, con un muro che crollò per il troppo peso sopportato. Una vicenda che andò in diretta nazionale. Le telecamere della Rai e l’allora voce del calcio Bruno Pizzul raccontarono, mentre l’Italia stava per mettersi a cena, intorno alle 19.20, la tragedia immane.

Tra quei trentanove morti ci furono anche vittime toscane. I loro nomi e la loro provenienza: Giancarlo Gonnelli di Ponsacco; Bruno Balli di Prato; Roberto Lorentini e Giuseppina Conti di Arezzo; Giovacchino Landini di Capannori. 

Le ore successive alla tragedia furono convulse e drammatiche. Proprio per la scarsità di mezzi di comunicazione di allora, molte famiglie, anche quelle di chi sopravvisse, non ebbero per ora informazioni sulla sorte dei loro cari. A tarda notte il Ministero degli Esteri contattò i familiari delle vittime.

La Juventus vinse quella coppa, ma negli annali rimarrà il dolore e il lutto. Proprio nella mattina di mercoledì 29 maggio, al Museo del Calcio di Coverciano a Firenze, c’è stato un incontro tra l’associazione dei familiari delle vittime dell’Heysel, presieduta da Andrea Lorentini, figlio di Roberto, e gli studenti delle scuole, insieme anche al presidente del Museo del Calcio Matteo Marani.