Stangata sul bollo auto. Pronte a scattare 331mila ingiunzioni

Stop alla richiesta di pagamento fino al 31 dicembre . Alla Regione mancano 111 milioni. Fratelli d’Italia attacca: "E’ il dono della giunta"

Bollo auto

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Firenze, 19 novembre 2020 - «Faremo di tutto per congelare di nuovo quei pagamenti", sottolinea il presidente della Toscana Eugenio Giani. "Spero che ci possano essere nuovamente le condizioni per rinviare", aggiunge Giacomo Bugliani, presidente della Commissione Affari istituzionali, programmazione, bilancio. Ma su 331mila cittadini toscani, dal primo gennaio, pende la spada di Damocle del bollo auto non pagato. In piena crisi da pandemia. Un colpo specialmente per famiglie in difficoltà e numerosi settori lavorativi e imprenditoriali. Scade il 31 dicembre il congelamento voluto dal governo dell’attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate per tasse non pagate. Nei conti della Regione Toscana mancano 111 milioni, non proprio spiccioli.

«Non ci sono problemi per la copertura di bilancio – spiega Bugliani – perché abbiamo attinto a 101 milioni riducendo l’accontonamento per crediti di dubbia esigilità". "Confidiamo che il governo blocchi l’invio delle cartelle esattoriali e faremo pressioni perché ciò avvenga comprendendo chiaramente le difficoltà che stanno attraversando migliaia di toscani" evidenzia Giani. Il pagamento del bollo auto (una tassa sulla proprietà) è una delle maggiori entrate della Regione Toscana. Il mancato rispetto delle scandenze è un classico: si stima che solitamente un toscano su sette non paghi in tempo. Prima della cartella arrivano nelle case dei morosi gli avvisi bonari, come sta accadendo in questi giorni.

Scatenato Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale: "Mentre molte Regioni d’Italia stanno varando provvedimenti per non far pagare il bollo auto alle categorie più colpite dalla crisi, la Toscana sta aspettando che l’Agenzia delle Entrate riprenda la riscossione coattiva senza fare distinzioni tra i furbetti e chi non ha pagato perché messo in ginocchio dalla crisi". E conclude: "Chi deve pagare è giusto che paghi, ma non è accettabile far arrivare una cartella esattoriale ad un ristoratore che ha visto diminuire il suo fatturato dell’80% o ha chiuso la sua attività".