Muore soffocata da un boccone di mozzarella. Disperati tentativi di soccorso

La vittima è una donna di 46 anni

Il medico del 118 e i volontari della Pubblica Assistenza hanno tentato a lungo ogni manovra

Il medico del 118 e i volontari della Pubblica Assistenza hanno tentato a lungo ogni manovra

Livorno, 21 luglio 2018 - E’ morta soffocata da un pezzo di cibo. Inizialmente sembrava un banale incidente durante la cena, ma in pochi secondui i commensali si sono resi conto che c’era qualcosa di ben più grave e a niente sono serviti i tentativi di liberarle le vie respiratorie e la richiesta di intervento al 118. Sono stati purtroppo inutili anche i soccorsi del medico dell’ambulanza. Francesca Barsotti 46 anni è morta dopo che i soccorritori hanno tentato l’impossibile, per salvarle la vita. La donna, giovedì sera stava cenando nella sua abitazione alle Fabbricciane. Un boccone di cibo ad un certo punto ha iniziato a impedirle di respirare. Sembra si sia trattato di una mozzarella. È stato così chiamato il 118. Sul posto è giunta l’ambulanza della Pubblica Assistenza con il medico a bordo. Poi la corsa all’ospedale di Villamarina a Piombino. Ma ogni tentativo è apparso inutile. Francesca Barsotti è morta per crisi respiratoria, soffocata da un boccone di cibo. Un episodio purtroppo non così raro, come si può credere.

E il rischio non è solo per i bambini piccoli o le persone anziane. Anche gli adulti in buona salute possono avere grossi problemi con pezzi di cibo troppo grandi o anche in grado di aderire in modo quasi appiccicoso alle pareti dell’esofago.

Di solito la tosse, che è la difesa naturale dell’essere umano ostruito da qualche oggetto o alimento- riesce spesso a far fuoriuscire la fetta di prosciutto, l’ovolina, l’oliva, l’acino di uva, incastrato nelle prime vie aeree, impedendo la respirazione. Nel caso in cui, la tosse da persistente. sparisca, e la persona diventi sempre più scura in volto con le mani intorno al collo (segno delle mani intorno al collo), allora e solo allora occorreposizionarci dietro allo sfortunato, cingendo con le nostre braccia il suo addome, comprimendo in maniera energica, per creare un rapido e brusco aumento di pressione, che permetta al corpo estraneo di fuoriuscire velocemente. Ma la manovra di Henry Heimich (il nome del medico che la studiò per primo) non sempre basta a risolvere tutti i casi. Negli ultimi 12 mesi si sono registrati altri due decessi nella nostra zona per la stessa causa, il primo un ragazzo di Venturina Terme in gita con la famiglia, l’altro poche settimane fa una turista a San Vincenzo.