LUIGI CAROPPO
Cronaca

Galli, i rossoneri e la politica. "Il Presidente intonava i cori. Visione e coraggio nel Palazzo"

Il portiere del Milan campione e candidato del centrodestra a Firenze parla degli anni insieme: "Un vuoto enorme. Mi ricordo ancora il suo complimento (’Gli affiderei il mio portafoglio’)"

Silvio Berlusconi con Giovanni Galli (New Pressphoto)

Firenze, 13 giugno 2023 – E’ stato il suo portierone (in quattro anni dal 1986 al 1990 ha vinto due Coppe dei Campioni, uno scudetto, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Uefa e una Supercoppa italiana) ma è stato anche il suo candidato nel 2009 alle amministrative fiorentine contro Matteo Renzi portandolo al ballottaggio. Giovanni Galli, pisano di nascita e fiorentino d’adozione, ora è commentatore sportivo e consigliere regionale della Lega.

Galli, la prima sensazione quando ha saputo della notizia della morte di Berlusconi?

"Un senso di vuoto dentro".

Lei è stato il suo portiere del Milan dei campioni. C’è un aneddoto che racconta il Berlusconi super tifoso milanista?

"In pullman dopo la vittoria sul Nacional di Medellin in Coppa Intercontinentale. Lui era seduto nell’ultima fila che dava il via ai cori di tutto il gruppo".

Lei è stato anche il suo candidato contro Renzi. Berlusconi fu contento della sua scesa in campo per la sfida alle Comunali fiorentine.

"Questo non lo posso sapere, lo posso immaginare: mi ha aiutato in quella campagna elettorale. Ricordo che quando venne a Firenze mi fece il complimento più bello che potessi ricevere: ’Giovanni è la persona alla quale affiderei il mio portafoglio...’ disse".

Che insegnamento le lascia il Presidente sia in politica, che nell’imprenditoria che nello sport?

"Berlusconi lascia un insegnamento collettivo: credo in tutti i settori nei quali si è impegnato ha dimostrato di essere venti anni avanti a tutti".

Lei ha continuato a fare politica. Quanto è stato fondamentale Berlusconi anche in questi ultimi anni per tenere insieme la coalizione di centrodestra?

"Berlusconi era il collante della coalizione, davvero riusciva con il suo carisma, la sua esperienza a tenere tutti uniti. E voglio sottolineare la sua grande abilità nei rapporti internazionali".

Berlusconi tra fine millennio scorso e inizio del terzo millennio è stato protagonista della scena italiana. Come crede che debba essere ricordato anche tra i giovani?

"Spero che la sua figura sia tramandata e raccontata nella maniera migliore. Lo troveremo nei libri di Storia della nostra Italia. Deve essere ricordato per forza, coraggio e visione, caratteristiche non comuni e che siamo destinati a rimpiangere".

Lui era Forza Italia. Che ne sarà del partito secondo lei?

"C’è una grande figura politica che dovrebbe prenderne il posto ed è Tajani. Ma il Presidente era un attrattore di voti, un grande leader, un grande comunicatore. Non sarà facile vivere per Forza Italia questo addio perché lui ha caratterizzato la vita del Palazzo per decenni".