
Keanue Reeves era ovviamente all'oscuro di tutto
Siena, 15 settembre 2022 - Le sue donazioni hanno fatto clamore. Avrebbe dato in beneficenza addirittura il 70 per cento del compenso per il film ’Matrix Resurrections’: tutto destinato alla ricerca sulla leucemia. Si dice che la sua immensa ricchezza lo imbarazzi e sia diventata missione di vita per questa star di Hollywood aiutare gli altri meno fortunati. La grande generosità di Keanu Reeves, insomma, è nota al pubblico, come le sue iniziative per sostenere i bisognosi.
Forse anche per questo motivo il nome dell’attore protagonista della serie di Matrix ma anche de L’Avvocato del diavolo, è stato utilizzato come specchietto per le allodole di quella che si è rivelata una truffa. Ad essere raggirato un 60enne senese che, ormai diversi mesi fa ha denunciato il raggiro alla polizia postale di Siena, rivolgendosi anche a Federconsumatori per capire come riuscire a recuperare il denaro svanito nel nulla. Quasi 20mila euro. E adesso ha deciso di rendere pubblico l’accaduto per evitare che altri possano cadere nella stessa t rappola.
Era entrato in contatto con la (presunta) star di Hollywood. Sì, proprio Keanu Reeves. Così credeva. Un rapporto di amicizia, via chat e video ad un numero di cellulare fornito poi agli investigatori. La truffa prende avvio dal dono che il finto-Reeves annuncia di voler fare al senese. Intende inviargli un piccolo omaggio, la vittima sulle prime rifiuta ma, di fronte all’insistenza, cede. E qui inizia l’odissea. Sarebbe partito un pacco dagli Usa, gli viene comunicato dall’interlocutore che non è stato ad ora rintracciato dalla Postale, chiamata a cimentarsi in un’impresa difficilissima.
All’uomo viene inviato un link da un’azienda di spedizioni. Il primo bonifico, mille euro, serve per le spese doganali per ritirare il dono. Il senese fornirà poi l’iban agli agenti. Solo la prima di una serie di richieste di denaro. Altri mille euro per sbloccare la consegna del pacco, quindi altri 800, poi oltre 3mila, ancora 6mila. Altrettanti vengono sborsati dal 60enne che, complessivamente, nel giro di un mese versa 19.500 euro. Una piccola fortuna. Ma il fantomatico pacco dono dell’attore non è mai giunto a destinazione. Non è rimasto che fornire agli investigatori copia delle mail dello spedizioniere, quelle che gli erano state mandate da un presunto avvocato che si sarebbe occupato della pratica per sbloccare l’invio incagliato. E anche la copia delle ricevute dei bonifici fatti.
Tutto allegato alla querela contro ignoti. Truffatori che al momento non hanno un nome e un volto e difficilmente si riuscirà a darlo, recuperando il denaro. Anche Federconsumatori, che sostiene tanti cittadini, non può aiutare l’uomo se non si sa a chi sono andati i versamenti. Bene però stare in guardia. Perché, come ha anche segnalato di recente il questore Pietro Milone, ci sono persone che non hanno scrupoli. Prendono di mira gli anziani, con la scusa dei finti incidenti, dei falsi esponenti delle forze dell’ordine. Questa volta è stato usato anche un nome altisonante di Hollywood.