Firenze, 6 marzo 2024 – L’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici fornirà al nuovo commissario nazionale per l’emergenza siccità i dati sui livelli di fiumi, laghi, bacini e falde. È stato firmato ieri, a Firenze, il protocollo d’intesa fra il commissario straordinario per la scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, e il segretario dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale (Adb), Gaia Checcucci. Il documento individua nell’Osservatorio (attivo da tempo in seno all’Autorità) lo strumento per raccogliere informazioni e dati dai vari soggetti attivi sul tema (fra i quali le Regioni Toscana e Liguria, Ispra, Istat, Crea, Lamma, Arpat, Consorzi di Bonifica – Anbi, Ait, gestori del servizio idrico, Enel, enti d’ambito, Prefetture e Comunità montane) per poi trasmetterli alla struttura commissariale.
"È fondamentale che le Regioni – ha detto il commissario Dell’Acqua – insieme alle autorità di distretto, si coordinino, tutte insieme, e ci diano dei dati che devono essere chiari, sicuri e precisi, in modo che, in caso d’emergenza, se dobbiamo attivare delle procedure particolari non si venga travolti come nel 2021 e nel 2022, ma si riesca a intervenire in via preventiva".
Quattro i livelli e gli scenari di severità idrica previsti: normale, bassa, media e alta, con una graduazione dei possibili interventi che prevede, nel caso di maggiore criticità, anche l’adozione di una delibera preventiva di stato d’emergenza di rilievo nazionale.
In base all’andamento dei dati, come già accadeva finora, potranno inoltre scattare altre misure, come la riduzione degli attingimenti e delle concessioni. Ma qual è la situazione attuale in Toscana? "Sul fronte della disponibilità di acqua al momento stiamo bene – ha dichiarato Checcucci – ma probabilmente fra un po’ non sarà così. Non mi sento di fare allarmismi, ma se quest’anno partiamo per tempo è anche perché abbiamo alle spalle stagioni che potrebbero replicarsi e la variabilità dei cambiamenti climatici deve indurci ad affrontare questi argomenti prima che l’emergenza arrivi".
A fotografare una situazione attualmente positiva i livelli degli invasi: Bilancino (Firenze) registra un volume di 64,5 milioni di metri cubi su un massimo possibile di 69 milioni; Montedoglio (Arezzo) 107 milioni di metri cubi su un massimo di 110; Levane e La Penna (Arezzo) contano, insieme, 7,25 milioni di metri cubi su un massimo di 9,3 milioni. Va un po’ peggio negli invasi strategici del reticolo Serchio (Lucca) con 15 milioni di metri cubi su un massimo di 30 e al Calcione (Siena), con 3,6 milioni di metri cubi su 4. Alti tutti i livelli dei fiumi, legati alle piogge degli ultimi giorni, anche se in questo caso il dato è meno significativo perché estremamente variabile.
"Dagli Appennini centrali in su i dati che stiamo elaborando non permettono mai di stare tranquilli – ha detto Dell’Acqua – perché non c’è la capacità d’invaso necessaria ad affrontare grandi periodi di siccità, soprattutto se questa arriva dopo una precipitazione nevosa non abbondante. In questi giorni, in alcune parti d’Italia, ha piovuto anche troppo, ma come pianificatore non posso accontentarmi di sperare che piova. Il compito degli osservatori – ha concluso – sarà anche quello di indicarmi le attività da fare per far sì che i territori siano più resilienti, in termini di capacità di invaso, ma soprattutto di risparmio dell’acqua a valle. Occorrono manutenzione, politiche di risparmio e poi bilanci idrici precisi che ci dicano dove servono le opere".