Scuola: quanto costa il rientro sui banchi

Si va dai 294 euro di una prima media ai 335 di un liceo classico (ma senza vocabolari). La diffenza? La scelta o meno di corredi scolastici griffati. Optando per diari e quaderni non firmati si risparmia fino al 40%

Libri scolastici

Libri scolastici

Roma, 6 settembre 2021 - Dai 294 euro di una prima media ai 335 di un liceo classico (vocabolari esclusi). Per le famiglie italiane è scattata la corsa all’acquisto dei libri scolastici. Se il 60% dei genitori opta per i libri nuovi, la restante parte non ci pensa due volte e si rivolge al mercato dell’usato per risparmiare il più possibile. Vero è che la pandemia, col conseguente ricorso alla didattica a distanza, ha reso sempre più necessaria l’adozione di libri di testo supportati da strumenti digitali. Insomma, oggi ogni volume cartaceo deve avere un vero e proprio ‘gemello digitale’ per riuscire a lavorare anche a distanza. Per questo motivo, c’è stato un certo rinnovamento nei libri, soprattutto alle medie. Ecco perchè in questo caso la corsa all’usato potrebbe non dare i frutti sperati.

Ma diamo adesso uno sguardo ai tetti di spesa che, rimarca Vincenzo Calò, presidente nazionale Anarpe-associazione nazionale agenti rappresentanti promotori editoriali, “sono fermi al 2012. Insomma, praticamente tutto è aumentato, ma non i libri di testo”. Per una prima media, sempre senza i vocabolari, il cui prezzo oscilla dai “30 euro di un vocabolario monolingue ai 110 del mitico Rocci di greco”, il tetto prevede una spesa massima di 294 euro. 335 invece per una prima liceo classico, 320 per lo scientifico, 335 per il linguistico. Ancora, 275 per l’artistico, 320 per il liceo delle Scienze umane, 299 per l’alberghiero e 304 per il tecnico economico.

Sommando anche l’acquisto di materiale scolastico, il Codacons calcola una spesa media di 1130 euro a famiglia (compresi dunque libri, vocabolari, astucci, zaini, penne, ecc.). Simili le cifre di Federconsumatori. L’associazione stima che i genitori spenderanno nel complesso 1019 euro a figlio: 547 euro per i materiali e 472 euro per libri e dizionari.

Se in tanti puntano il dito contro il “caro-libri” - polemica che arriva puntuale come ogni settembre, - Calò rimanda al mittente ogni critica: “I tetti sono fermi da dieci anni, nonostante siano nel frattempo subentrate anche nuove materie, a partire dall’educazione civica. Comunque noi stiamo portando avanti una doppia battaglia: una per la detrazione fiscale dei libri di testo e un’altra per la loro gratuità, per tutta la scuola dell’obbligo”. Per chi è in difficoltà, c’è un fondo da 103milioni di euro. “Peccato che solitamente ogni anno la metà resti inutilizzato - aggiunge Calò -. Meglio sarebbe dar vita a dei ticket in modo che le famiglie meno abbienti non debbano tirar fuori un euro. Adesso invece vanno prima acquistati i volumi e poi va chiesto il rimborso”. Un sistema complicato. Così, molti preferiscono l’usato.

Parlando coi librai, emerge poi una novità: “Quest’anno notiamo che le famiglie stanno rimandando l’acquisto - fanno notare dalla libreria di via Laura a Firenze -. Forse, viste le diffuse difficoltà economiche, si fanno i conti in fondo e magari si aspettano i primi giorni di scuola, con la speranza che qualche docente dica di non acquistare il determinato libro”. È vero comunque che le offerte della grande distribuzione e l’opzione Amazon tolgano clienti dalle classiche librerie, dove dunque non si vedono più le code di un tempo. A giugno tanti ragazzini hanno venduto i loro libri, “sempre più intonsi, tanto da apparire freschi di stampa”, concordano i venditori, per racimolare qualche soldino in più per l’estate. La disponibilità di usato, soprattutto per le superiori, è dunque ampia. “I ragazzi facciano però attenzione, perchè chi compra l’usato non ha quasi sempre più diritto al libro digitale e agli ampliamenti - mette in guardia Calò -. Invito poi le famiglie a vedere i libri non come un costo ma come un investimento sul futuro dei propri figli”.

Sul versante del corredo scolastico, Codacons registra un incremento dei prezzi, soprattutto per i prodotti di fascia alta. Per diari, astucci e quaderni griffati l’aumento è del 3,5%. Tra i prodotti più costosi, quelli firmati da Chiara Ferragni, che ha siglato una collaborazione con Pigna, o per i più piccini quelli coi beniamini dei “Me contro te”. Ma risparmiare è sempre possibile. Coi prodotti non firmati e stando dietro alle varie offerte il prezzo è inferiore anche del 40%.