Primo maggio, i rider sfilano a Firenze con cartelli contro il lavoro a cottimo

La biciclettata è partita da piazza Santa Croce per raggiungere il giardino di Carraia. Ilaria Lani della Nidil Cgil: “La rifaremo tutti gli anni”

Primo maggio: bici-corteo dei rider da Santa Croce (Marco Mori /New Press Photo)

Primo maggio: bici-corteo dei rider da Santa Croce (Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 1 maggio 2022  – I rider sono l’emblema del precariato dei nostri giorni e del mercato del futuro a cottimo e orari infiniti. Per accendere i riflettori sulla situazione dei ciclo fattorini del cibo,  è stata organizzata una biciclettata con i rider nel pomeriggio di un giorno altamente simbolico, 1 maggio, per le vie del centro di Firenze per un Primo Maggio dedicato al lavoro atipico e precario.

L'iniziativa, promossa dal Nidil Cgil, è partita da piazza Santa Croce per raggiungere il giardino di Carraia, dove è in programma una festa con le famiglie del quartiere. Ci sono stati interventi di rider, lavoratori, associazioni e il sindacato, che si sono alternati alla musica e a una merenda con caccia al tesoro per i più piccoli. I rider, con i loro cassoni, hanno sfilato in bicicletta con dei cartelli per sottolineare il diritto a non lavorare il Primo Maggio e contro il lavoro a cottimo. "Quando a fine del 1800 ha preso vita la Festa del Primo Maggio ci si batteva per conquistare le otto ore di lavoro - dice Ilaria Lani segretaria generale Nidil Cgil di Firenze - e vogliamo con questa manifestazione lanciare il messaggio, a partire dalla vertenza dei ciclofattorini contro la paga a cottimo slegata dall'orario di lavoro, che non accetteremo un salto indietro nella storia. Questa iniziativa non vuol essere episodica e vogliamo rifarla anche i prossimi anni".

“I rider sono l’emblema del precariato di oggi – ha detto presentando l’iniziativa Andrea Pratovecchi - rappresentante riders Nidil Cgil -. E il tipo di contratto di questa categoria è un indicatore per i diritti del lavoro in futuro". I rider il Primo Maggio, visto che è un giorno festivo,  vengono pagati venti centesimi circa rispetto alla consegna in un altro giorno. Questo mondo è una giungla, anche se qualcosa è stato fatto. A Firenze ci sono due tipi di rider: quelli che lavorano per la cooperativa Robin Food e per Just Eat che hanno tutti i diritti e tutele come ferie, malattie, riposo, ecc, mentre quelli che lavorano per le altre grandi società di consegna sono lavoratori essenzialmente a cottimo costretti a lavorare anche 12 ore di fila. In pratica il rider aspetta che l’algoritmo lo faccia lavorare e spesso  accade che trascorra due ore sotto la pioggia o in altre condizioni difficili senza fare consegne. In pratica ha lavorato due ore, perché è rimasto a disposizione dell’azienda, ma ha guadagnato zero".

Maurizio Costanzo