REDAZIONE CRONACA

Ricostruzione post terremoto: a Norcia pronti 23 alloggi popolari

Saranno consegnati l’11 settembre: “Un segnale di speranza e ripartenza”

Case danneggiate dal sisma

Norcia (Perugia), 10 settembre 2020 - Saranno consegnati venerdì 11 settembre a Norcia i 23 alloggi di edilizia popolare ricostruiti dopo essere stati danneggiati dal sisma del 2016. Gli interventi - viene spiegato dall’Ater - «rientrano in un programma di più ampio respiro, che segue specifiche ordinanze commissariali, emanate a partire dal 2017, e che comprende la ricostruzione di 53 alloggi, per un investimento complessivo di oltre 8 milioni di euro, in varie località della Valnerina: Postignano di Sellano, Norcia via Case Sparse (tre palazzine), Preci in via De Gasperi e Saccovescio, Cascia e Cerreto di Spoleto in località Triponzo». La cerimonia di consegna dà il via ai lavori di ricostruzione delle palazzine, con un costo di intervento di circa 2 milioni di euro, e conclude la consegna di tutti i cantieri Ater nel cratere sismico umbro. «Un segnale di speranza e di ripartenza che apre il conto alla rovescia per il rientro nelle proprie case degli inquilini, attualmente alloggiati nelle casette Sae o in sistemazioni alternative», è stato spiegato dall'Ater.

Erano le 7.40 del mattino del 30 ottobre del 2016 quando tra Norcia e Preci la terra tremò. Una scossa violenta e lunga di magnitudo di 6,5, accompagnata quasi subito da boati e crolli, che in pochi minuti semina panico e sbriciola tutto quello che stava in piedi sul territorio. Solo successivamente l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia la classifica come la scossa più forte mai registrata in Italia dal terremoto in Irpinia del 23 novembre 1980. Squarcia le strade e mette in ginocchio i paesi della Valnerina tra l'Umbria e le Marche, già duramente colpiti dal sisma del 24 agosto che aveva lasciato 300 morti tra Amatrice e Accumoli. Stavolta non ci sono vittime, ma la distruzione è grande. Era stata preceduta dai sommovimenti tellurici di quattro giorni prima, il 26 ottobre, con un sisma localizzato a Visso, in provincia di Macerata. In questa occasione, molte famiglie dei paesi dell'Appennino centrale aveva gia' lasciato le proprie abitazioni e per precauzione dormivano in macchina. I danni sono gravi e molto estesi: vanno dal patrimonio storico-culturale alle abitazioni, dagli edifici pubblici, alle stalle e agli impianti industriali. Norcia si sveglia tra le macerie e della basilica di San Benedetto, patrono d'Europa, resta in piedi soltanto la facciata. L’immagine con le suore che fuggono e i monaci riuniti in preghiera in piazza mentre tutto intorno è crollato, in Umbria e nel mondo diventerà il simbolo della distruzione del centro Italia. Dopo la forte scossa di terremoto di quattro anni fa, che colpì la città e gran parte dell’Italia centrale a ridosso dell’Appennino umbro-marchigiano, è dunque arrivato il tempo della rinascita. E la consegna di questi alloggi è dunque un grande segno di ripartenza e di speranza.

 

Maurizio Costanzo