Scarti di capi vip e il riciclo che non t’aspetti

Tr a Scandicci e Bologna nasce una startup per il riuso dei tagli di lavorazione: diventano assorbenti lavabili che durano fino a due anni

Riciclo scarti dei vip

Riciclo scarti dei vip

FIRENZE, 21 Aprile 2021 -  Scandicci e Bologna unite sul tema dell’economia circolare. A cavallo dell’Appennino è nata una startup, tutta al femminile per la produzione di assorbenti femminili lavabili. Il tema del recupero degli scarti tessili e della pelletteria, la possibilità di trasformarli da rifiuti speciali in materia prima seconda, sta attraversando il distretto del lusso. Le principali maison d’alta moda sostengono progetti di imprenditoria sostenibile; ma il primo impulso arriva dalle imprese artigiane, che nel mezzo della crisi dovuta alla pandemia puntano a progetti innovativi. Come appunto la produzione di assorbenti femminili riutilizzabili.

La parte tessile è realizzata a Bologna, utilizzando fibre completamente naturali e tessuti di recupero; la pochette in pelle che contiene gli assorbenti è fatta a Scandicci. Stoffe e pellami arrivano dal progetto Gucci Up, l’iniziativa che il brand d’alta moda ha messo in campo per il riuso degli scarti di lavorazione. Che poi scarti non sono: si tratta di parti di tessuti e cuoio che escono dai tagli di lavorazione, quindi mantengono una loro dignità e qualità. "L’idea degli assorbenti lavabili – ha detto Tania Puncuh, ideatrice della startup – è nata durante una fase della mia vita nella quale vivevo in Africa, dove moltissime donne sono limitate nella loro vita quotidiana proprio dalla mancanza di questo fondamentale accessorio femminile. Per questo collegata all’attività di She’s eve (questo il nome del brand da lei creato) c’è anche un’associazione Onlus che punta alla produzione anche in Africa". A Scandicci, centro nevralgico del sistema mondiale della pelletteria di lusso, Tanya ha puntato su Simona Innocenti imprenditrice che con il suo marchio Bisbag da 15 anni ha puntato tutto sull’economia circolare. Nel 2020 Innocenti, insieme a un altro gruppo di pellettieri ha dato vita all’associazione Aspri, che ha come obiettivo la creazione di una vera e propria banca della pelle per lanciare progetti e attività incentrate sul riuso e sull’economia circolare nel sistema moda. "La nostra associazione – dice – è la prima nata a livello nazionale su questi temi. Grazie all’impegno delle istituzioni, a breve avremo un luogo fisico dove poter stoccare e catalogare i pellami. Abbiamo contatti in tutta Italia. Siamo stati felici di aver potuto supportare Tanya con il suo progetto perché dimostra la fattibilità dell’idea di recuperare materia prima altrimenti destinata a essere considerata come rifiuto creando linee di prodotti".

La startup di Tanya Puncuh ha avviato la commercializzazione mondiale. Gli assorbenti lavabili sono in vendita a New York e Londra; in Italia si trovano in Emilia e Toscana, ma stanno arrivando in tutte le altre regioni. "Oltre all’economia circolare – ha detto Tanya Puncuh – c’è anche la sostenibilità ambientale. Ogni assorbente si può utilizzare fino a due anni. Diffondere l’uso di questi dispositivi è sicuramente una buona pratica sotto molti punti di vista: il riuso di materiali, l’affermazione della dignità delle donne in quelle aree del pianeta dove anche un assorbente lavabile vuol dire indipendenza, il rispetto dell’ambiente".