Riciclo creativo delle pelli, nasce l'hub. "Risparmi e benefici: sfida per il territorio"

Il centro polifunzionale sorgerà a Scandicci. Landi (Federmoda): "Un’occasione per le nostre aziende, qui abbiamo le competenze giuste"

Il recupero di pellame in una foto di repertorio (Fotocronache Germogli)

Il recupero di pellame in una foto di repertorio (Fotocronache Germogli)

Empoli, 27 aprile 2022 - ​Dare una seconda vita agli scarti della pelle, risparmiare sui costi di smaltimento e allungare il ciclo di produzione di un settore moda sempre più a vocazione sostenibile. È la nuova frontiera del cosiddetto ’green fashion’, dove la lotta allo spreco parte dalla creatività.

È questa la filosofia di Zerolab, il primo hub per il recupero creativo della produzione di scarto che nascerà Scandicci, a un tiro di schioppo dal territorio. Il progetto sarà presentato domani alle 11 a Firenze, nell’ambito del Mida, la mostra internazionale dell’artigianato. Zerolab non sarà solo un centro di raccolta e smistamento ma anche una sede formativa per designer emergenti.

Soprattutto, sarà un’opportunità da cogliere al volo per il territorio. Ne è convinto Marco Landi dell’omonima confezione empolese e presidente nazionale di Federmoda. "Quando si riescono a riutilizzare prodotti di scarto si arriva sempre a un risparmio – spiega Landi –. Ci sono aziende specializzate nel recupero ma che hanno un costo non indifferente. Con Zerolab si vogliono mettere insieme i produttori di pellame, le aziende di assemblaggio e gli stilisti che riescono a rifare un prodotto nuovo utilizzando le materie prime".

Oltre a vantaggi economici, anche un aiuto concreto per l’ambiente. Collocandosi in un’area strategica, nel distretto della pelle di Scandicci, il centro polifunzionale vuole intercettare da un lato le aziende che necessitano di smaltire gli scarti di produzione e dall’altro il saper fare di professionisti altamente specializzati, valorizzando l’artigianato e favorendo un sistema circolare. "L’obiettivo è dare una seconda vita ai materiali di scarto che altrimenti finirebbero in discarica – continua il presidente di Federmoda –. Si tratta di un progetto sostenibile a 360 gradi che guarda soprattutto ai giovani, oggi molto sensibili al tema del riciclo. Sul territorio abbiamo competenze importanti da poter sfruttare. Lasciar passare questo treno sarebbe davvero un’occasione sprecata".

Ogni anno l’industria conciaria toscana produce fino a 253 milioni di tonnellate di materiale di scarto: un peso notevole sulla bilancia ambientale che anche il sistema moda è chiamato oggi a sostenere. E Zerolab nasce proprio dall’esigenza di ridurre gli sprechi sfruttando le competenze artigianali per trasformare gli scarti in nuovi prodotti.

Ad affiancare online l’attività del centro polifunzionale di Scandicci ci sarà Zerow, marketplace in grado di mappare la produzione di scarto sul territorio e incrociare domanda e offerta, in modo da favorire l’acquisto di pellami ma anche di accessori realizzati con le materie prime disponibili in deposito da giovani designer e artigiani coinvolti nel progetto. Gli studenti del corso in Graphic design dell’Accademia Italiana avranno invece il compito di curare l’immagine coordinata della piattaforma web.

«Sosteniamo le imprese fin dalla loro nascita come mission aziendale – dichiara Tiziana Trillo, coordinatore Cna Federmoda Firenze - ma in questo caso l’imperativo è per noi particolarmente impellente perché Zerow favorisce quello sviluppo della moda sostenibile a cui Cna Federmoda guarda da tempo. Siamo infatti da sempre attenti al recupero degli scarti delle lavorazioni, siano essi di pelletteria che tessili, sia per motivi ambientali che per i costi materiali del loro smaltimento. È stato pertanto doveroso promuovere Zerow nel panorama italiano dell’innovazione, metterla in contatto con il parterre degli stakeholder dell’innovazione tecnologica attivi sul territorio fiorentino e toscano e facilitare la sua collaborazione con le migliori scuole di moda. Siamo certi che gli studenti di oggi vedranno domani, proprio negli spazi di coworking e nei servizi offerti dalla start up, degli strumenti quanto mai utili per dar vita alla produzione delle loro prime collezioni".