ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Psicologo di base al via. Aperto il bando. Modello olandese per la sperimentazione

Saranno nove i professionisti in campo in Toscana per un anno e mezzo. Armellini: "Se funzionerà potrebbe cambiare la mappa dei servizi". Prossimità è la parola vincente per essere più vicini ai cittadini

Arriva in Toscana lo psicologo di base

Arriva in Toscana lo psicologo di base

Firenze, 26 aprile 2024 – La legge toscana che, a fine 2022, ha istituito la figura dello psicologo di base finalmente comincia a prendere forma nella pratica, anche se servirà un anno e mezzo di sperimentazione nelle tre Asl della Toscana, tempo utile per raccogliere tutti i dati su come il servizio viene percepito e recepito dalla cittadinanza.

Estar ha pubblicato l’avviso di selezione per le Asl toscane. C’è tempo fino alle 12 del 7 maggio per candidarsi: lo possono fare tutti gli psicologi in possesso di laurea magistrale iscritti all’albo che abbiano maturato almeno tre anni di esperienza.

Come funzionerà il servizio in via sperimentale? Ogni azienda sanitaria, per il periodo di sperimentazione del progetto, avvierà un rapporto libero professionale con tre psicologi, in tutto quindi nella prima fase saranno nove i professionisti impiegati in Toscana.

Il direttore del dipartimento Salute mentale e dipendenze dell’Asl Toscana centro, Marco Armellini, spiega come funzionerà il servizio in fase sperimentale. "Il progetto prenderà il via in tre presidi del Quartiere 5 a Firenze, selezionati con un criterio di maggior vulnerabilità sociale per l’eterogeneità della cittadinanza residente che comprende anche diverse etnie".

I presidi scelti sono quelli delle Piagge, Morgagni e Dallapiccola. Il servizio dello psicologo di base sarà del tutto equiparabile per la salute mentale a quello del medico e del pediatra di famiglia per la salute: saranno proprio questi ultimi ad attivarlo in caso di necessità.

Quando si accenderà la spia rossa? "Sarà rivolta un’attenzione particolare a quelle situazioni che attualmente non sono prese in carico – spiega Armellini – A cittadini che si trovano per la prima volta ad affrontare eventi avversi della vita, che possono essere separazioni, lutti, perdita di lavoro, inserimento in un contesto sociale sconosciuto".

Insomma situazioni che, in qualche modo, spaventano o creano disagio "per cui raramente si chiede aiuto a uno specialista".

Nel caso dello psicologo di base la carta vincente dovrebbe essere la prossimità, la vicinanza e la raggiungibilità di un servizio che sarà completamente gratuito. "Poi gli psicologi si attiveranno anche per creare gruppi tematici di autoaiuto o gruppi esperenziali".

Ci saranno anche incontri individuali? "Sì, certo. Prevalentemente il servizio sarà basato su colloqui d’ascolto – dice Armellini – Allo psicologo di base si richiede un impegno diverso rispetto ai professionisti psicoterapeuti che lavorano nei servizi di Salute mentale. In qualche modo si cerca di intercettare il disagio e risolverlo prima che si trasformi in un problema più importante". I casi più gravi saranno inviati ai servizi di Salute mentale.

Con l’epidemiologia sarà studiato l’effetto del servizio. "Vedremo come funziona, ci ispiriamo all’esperienza olandese: lì la figura dello psicologo di base esiste da tempo e ha un elevato gradimento. E’ un servizio che fa avvicinare i professionisti alla gente".

Il problema, come sempre, sono le risorse. Se lo psicologo di base diventasse come il medico di famiglia servirebbe un finanziamento importante. "Se funzionerà si potranno spostare risorse al momento destinate altrove – conclude Armellini – Intervenire prima potrebbe far risparmiare tanto al sistema, dai farmaci alle terapie".