Umbria Pride, un arcobaleno per ribadire diritti e genitorialità per tutti

In migliaia si sono ritrovati in piazza Grimana per i diritti delle persone Lgbtq+. Polemiche per il mancato patrocinio della manifestazione da parte dei Comuni di Perugia e di Terni

Ragazze al Pride Umbria (Foto Crocchioni)

Ragazze al Pride Umbria (Foto Crocchioni)

Perugia, 25 giugno 2022 - Una folla allegra e variegata, fatta di studenti, associazioni, ma anche di cittadini e famiglie etero si sono dati appuntamento ai piedi dell’Arco Etrusco per ribadire un concetto chiave: "Tutti hanno gli stessi diritti, a prescindere dalle scelte sessuali intraprese". Sul cielo di Perugia si accendono i colori dell’arcobaleno. Colori che raccontano in maniera irriverente ma composta di rivendicazioni su diritti civili e sociali della persona, genitorialità completa per le coppie same-sex e parità di accesso alla felicità individuale per lesbiche, gay, bisessuali, trans* e intersex. L’Umbria Pride, la manifestazione per i diritti Lgbt+ organizzata dall’associazione Omphalos, e patrocinata, non senza polemiche, da Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comuni di Spoleto, Gubbio, Gualdo Tadino, Narni, Panicale, Arrone e dall’ambasciata della Repubblica Argentina in Italia oggi sfila per le strade di Perugia.

Musica, ghirlande colorate al collo, palloncini, bandiere della pace e piume fanno da contorno alla tribù del Pride. "Lo slogan scelto quest’anno dall’Umbria Pride è Caos. Caos come disordine e il disordine è tutto ciò che rimane tagliato fuori dalla norma. Le identità LGBTQIA+ – spiegano Uzzi Uzzi e Marì, due drag del BeQueer, bellissime nei loro travestimenti - portano caos all’interno della società perché rompono quello che si è dato per scontato, che è sempre stato imposto come modello unico. È un caos colorato, provocatorio, irriverente e orgoglioso: è il Pride, ed è la voce urlante delle persone a cui è stato chiesto di rimanere in silenzio a tavola o al banco di scuola, composte e ordinate, senza poter esprimere in maniera libera la propria soggettività".

Sul cielo arcobaleno non mancano le polemiche: come noto il Municipio perugino e quello ternano non hanno dato il patrocinio all'evento. Mentre l'ok della regione Umbria, guidata da Donatella Tesei, ha scatenato l'ira incrociata  della Lega e dei gruppi cattolici che hanno sostenuto la giunta Tesei alle elezioni. "Il Comune non ha dato il patrocinio a questa manifestazione bella e civile non senza una decisione sofferta. Per me comunque sbagliata. La leggo come una sorta di distanza dalla voce di tanti cittadini giovani e non giovani che vengono a chiedere in maniera composta diritti e più ascolto", nota  Nicola Mariuccini, membro del Pd Perugia. Sulla mancata concessione del patrocinio alla manifestazione da parte del sindaco Andrea Romizi, si pronunciano anche i Radicali. "Prima ancora che una ridicola decisione frutto unicamente di squallidi giochi di bassissimo politicismo, è un grave danno alla città di Perugia. L’Umbria Pride, le associazioni che ne danno vita e le migliaia di persone che vi partecipano, - spiegano Michele Guaitini e Andrea Maori - non hanno certo bisogno di questo atto simbolico che invece danneggia molto la città di Perugia. Sia per la sua storia, che non merita un gesto così oscurantista e di mancata inclusione, sia perché svilita nelle sue istituzioni nel momento in cui la concessione di un patrocinio viene strumentalmente utilizzata per biechi fini politici".

Ed ancora Stefano  Bucaioni, presidente di Omphalos: "Bene ha fatto la Presidente Tesei a concedere il patrocinio, così come hanno fatto tanti altri comuni della regione e come succede in qualsiasi altra regione del nostro paese. La favola del sindaco di tutti e di tutte è definitivamente morta. Perché oggi siamo in piazza? Oggi siamo qui come succede in altre piazze in tutta Italia e in tutto il mondo per abbattere la transo fobia che ha portato anche nel nostro paese a diversi suicidi: queste persone non ce la facevano più a sentirsi discriminate a scuola e nei luoghi di lavoro. Questo non deve più accadere".