ANTONIA CASINI
Cronaca

Più sicurezza dopo l’omicidio Capovani: sì alla guardia, ma non a Psichiatria

Cisanello istituisce un vigilante fisso in aggiunta a quello notturno. Però resta ’scoperto’ il reparto a rischio

MigrationLa dottoressa Barbara Capovani

Pisa, 6 luglio 2023 – Un’infermiera minacciata con la siringa da un paziente e un’altra infermiera contro cui sono stati rivolti sputi. Due episodi accaduti nel giro di due giorni al pronto soccorso di Pisa. Così direzione aziendale, anche dopo gli articoli de "La Nazione" e gli appelli dei sindacati, ha deciso di mettere una guardia fissa all’interno della struttura ospedaliera, che nella città della Torre raccoglie utenti da tutta la Toscana, con circa 90mila accessi l’anno. La guardia sarà in servizio per 12 ore in aggiunta a quella notturna. Sabato un sessantenne, che da quasi una settimana gravitava nel pronto soccorso, si è chiuso in bagno. L’infermiera gli ha chiesto di uscire, sospettando che stesse facendo uso di droga. Ma l’uomo ha brandito una siringa e ha minacciato lei e altri sanitari. Mentre lunedì scorso la compagna di un uomo in cura per un accoltellamento ha sputato a un’infermiera perché allontanata dalla choc room. In entrambi i casi sono intervenuti i carabinieri.

“Le aggressioni sono quotidiane, anche più di una al giorno, soprattutto verbali", ha spiegato Lorenzo Peluso, infermiere e rappresentante Nursind. "Quasi tutte non vengono denunciate, diciamo il 90%. Siamo diventati la valvola di sfogo dell’utenza. I parenti dei pazienti poi ci ripensano e spesso ci chiedono scusa". Ma tutto questo "incide sulla serenità del personale e sui tempi del nostro lavoro". Una situazione "pesante" nella città in cui, fuori dal reparto della psichiatria territoriale Santa Chiara dell’Asl, ad aprile è stata uccisa la dottoressa Barbara Capovani. "Dispiace che quel reparto sia ancora scoperto a livello disorveglianza, perché sarebbe molto più facile proteggerlo rispetto al pronto soccorso. Ma tutto dipende dall’Azienda sanitaria locale e non da quella ospedaliera-universitaria", racconta il segretario del Nursind Daniele Carbocci. "Riconosciamo che l’istituzione di una guardia fissa sia un primo passo sul fronte sicurezza e per questo ringraziamo la direttrice Aoup Silvia Briani", aggiunge Carbocci. "L’azienda non può però essere lasciata sola a gestire il tema importante della sicurezza del personale e di conseguenza dei pazienti". Quindi una proposta: "Come prevede la legge 113/2020 sulla sicurezza del personale sanitario, occorre procedere in tempi certi e rapidi alla stipula dei protocolli operativi attraverso un tavolo di confronto fra Prefettura e le Aziende sanitarie per garantire interventi rapidi in caso di aggressioni". Ieri sono intervenuti sull’argomento Lega e Fratelli d’Italia. E a loro risponde Carbocci: "Di parole ne abbiamo già sentite tante. Che la politica si impegni piuttosto a far sì che alle forze dell’ordine arrivino le risorse necessarie ad attivare le misure di sicurezza anche negli ospedali".