LISA CIARDI
Cronaca

Il piano rifiuti toscano, la mappa degli impianti. "E’ rivoluzione vera, ma ora va condivisa"

Il Pd rivendica l’innovazione delle scelte e l’"ottimo" lavoro di squadra. Fossi e Giani sorridenti dopo la tensione promettono benefici in bolletta. Ora si apre il confronto con i territori: "No a scelte calate dall’alto"

Il nuovo piano dei rifiuti è pronto
Il nuovo piano dei rifiuti è pronto

Firenze, 30 settembre 2023 – Sessanta giorni per le osservazioni e poi, entro l’anno, l’approvazione del Piano dei rifiuti. Questi gli obbiettivi annunciati ieri dall’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, nella conferenza col presidente della Toscana Eugenio Giani, la consigliera Cristina Giachi (responsabile ambiente dei Dem) e il segretario regionale Pd, Emiliano Fossi, per evidenziare il valore politico del documento. "Agganciati all’approvazione del Piano ci sono 50 milioni di euro di risorse Ue – ha detto Monni - che ci consentiranno di far vivere centri di recupero e riuso, di lavorare sullo spreco alimentare e sulla riduzione dei rifiuti. Il passaggio è fondamentale, perché l’adozione apre alle osservazioni, ulteriore momento di partecipazione".

L’incontro è servito poi a fare il punto sugli impianti dell’avviso pubblico regionale. Ai due esistenti a Colle Val d’Elsa (Siena) e Monterotondo Marittimo (Grosseto) per il trattamento dei rifiuti urbani, si aggiungono quelli in realizzazione a San Zeno (Arezzo) per plastica e imballaggi, ad Asciano per gli urbani, a Massarosa (Lucca) per plastica, alluminio e tetrapak e a Grosseto, col digestore anaerobico che creerà biometano dal compost. Ci sono poi 12 progetti in autorizzazione (con tecnologie diverse, dal recupero dei pannolini all’ossicombustione di Peccioli): fra questi l’impianto di Scarlino, in sostituzione dell’inceneritore, che di fatto ha già concluso l’iter.

L’elenco comprende poi: 15 impianti in stand by perché con una data diversa per presentare l’istanza, 4 ormai esclusi (fra cui il gassificatore di Empoli) e 4 per i quali non è arrivata in Regione alcuna istanza (incluso il progetto ‘waste to chemical’ di Eni a Livorno per ricavare carburante dai rifiuti). Extra avviso pubblico stanno infine per essere realizzati i due biodigestori di Montespertoli (Fi) e Peccioli (Pi). Ma in molti altri casi il percorso è ancora lungo. "Questo tempo – ha proseguito Monni - va coperto mettendo a sistema ciò che c’è: dove lo diranno gli Ato che avranno 180 giorni dall’approvazione del Piano per indicare le soluzioni, evitando il più possibile l’ampliamento delle discariche".

Fondamentale sarà il lavoro dell’Ato Toscana Centro, che ha maggiori problemi di autosufficienza. "Il Piano dei rifiuti – ha detto il presidente Giani - è una grande vittoria della coalizione che governa la Toscana. Del Pd, che a livello di gruppo consiliare ha saputo trovare una profonda unità, e di Italia Viva. Ritengo molto importante la sintonia trovata in questi mesi con Emiliano Fossi, come nel no ai Cpr. Insieme abbiamo elaborato una serie di iniziative che poi si sono sviluppate nell’azione di giunta. Grazie al Piano avremo una Toscana che riesce a smaltire i propri rifiuti e tariffe congruenti rispetto agli enormi aumenti generati nel momento in cui i rifiuti andavano altrove".

«Siamo arrivati all’adozione con un processo di coinvolgimento – ha detto il segretario Fossi -. La fase delle osservazioni, che si apre, sarà decisiva per armonizzare il Piano: il partito accompagnerà il percorso che, in modo egregio, la Regione sta facendo, coinvolgendo tutti i territori. Partiremo con una direzione regionale, poi terremo quattro assemblee e una direzione finale che tirerà le fila prima dell’approvazione".