Capostrada, quella perdita d'acqua segnalata 17 volte ma mai riparata

Dal 16 settembre scorso in Via Modenese, ma l'ente gestore non ha ancora risolto il problema

Da oltre un mese è questa la situazione a Capostrada

Da oltre un mese è questa la situazione a Capostrada

Pistoia, 21 ottobre 2019 - Proviamo a scherzarci su. Si potrebbe allora scrivere che neppure la scaramanzia poté qualcosa. Di scherzare, in realtà, la famiglia Martinelli ha poca voglia. Perché dal 16 settembre scorso sta segnalando, nell’indifferenza degli addetti del servizio guasti di Publiacqua, una perdita d’acqua in Via Modenese dinnanzi al civico 21, a Capostrada.

“Abbiamo fatto 17 segnalazioni, tutte senza esito o quasi – racconta la figlia. Dopo i lavori effettuati in loco dall’azienda lo scorso mese di maggio, ecco che il 16 settembre c’è la fuoriuscita d’acqua sul manto stradale. Subito segnaliamo il guasto a Publiacqua, che prende nota ma nelle prime 3 settimane non si degna di mandare alcun addetto a controllare. Poi ne arriva uno, osserva e se ne va senza fare nulla. L’acqua continua a zampillare. Al nostro tentativo di sapere che cosa fosse stato scritto nel report dell’addetto, ci dicono ‘problema risolto’. Ma non è affatto così. Siamo arrivati al punto di richiedere i loro tabulati e di inoltrare segnalazioni alla Polizia municipale e in Comune: questi ultimi ci hanno risposto che avrebbero sollecitato Publiacqua a intervenire, ma abbiamo superato il mese di attesa e niente di niente. Non c’è verso di riparare la perdita”.

Per nostra esperienza, non è la prima volta che gli addetti di Publiacqua tardano ad arrivare sul luogo della perdita: il secondo tratto di Via della Quiete è stato un esempio eclatante, negli anni passati. La famiglia Martinelli, comunque, non demorde: ha iniziato a inviare foto dettagliate a chi di dovere nella speranza che serva a qualcosa. E infine ha interessato il nostro giornale. “Chissà che scrivere delle nostre vicissitudini non sia utile ad accelerare le cose”. Perché i disagi iniziano a essere notevoli. “L’acqua buca l’asfalto proprio davanti alla nostra abitazione. La finestra è a poco più di un metro d’altezza: quando auto, moto e bus passano sulla pozzanghera, schizzano l’acqua nei vetri e nel muro. Non possiamo tenere aperta la finestra per timore di ritrovarci l’acqua in casa”.

Non piace questa Publiacqua versione-tartaruga alla famiglia Martinelli. Che chiude il racconto con un’amara constatazione. “E dire che le bollette, salate, l’ultima di 200 euro, arrivano puntuali e guai a non pagarle con altrettanta puntualità. L’azienda dell’acqua vuole essere tosto saldata: peccato che non adoperi la stessa celerità nel risolvere i problemi dei propri clienti. Oltre un mese di attesa è veramente troppo: una situazione snervante, ma che pare kafkiana tanto è assurda. Perché dovrebbe essere nell’interesse dell’azienda intervenire subito. Principalmente di loro, per non disperdere troppa acqua”.

Gianluca Barni