
Paolo Virzì ed Enrico Rossi durante la consegna del premio
Firenze, 27 novembre 2019 - «È un premio bellissimo, ancor più perché viene dalla Toscana, dalla mia gente. È la risposta a quella promessa segreta che avevo fatto sul treno che mi portava a Roma: io andrò laggiù e vi racconterò. In questo modo voi mi dite grazie. E io ringrazio voi». Il regista Paolo Virzì ha accolto così la consegna del Pegaso d’oro, il massimo riconoscimento della Regione Toscana, che ha ricevuto stamani dalle mani del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
La cerimonia è stato il momento culminante di una giornata interamente dedicata al regista livornese. Ad aprirla aperta ufficialmente la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni e l’assessore all’istruzione Cristina Grieco che hanno salutato i tanti studenti presenti. Per loro, è stato poi proiettato uno dei primi film di Virzì, ovvero “Ovosodo”.
«È come se questo premio chiudesse il cerchio di quella sfida un po’ folle iniziata a 21 anni andandomene via da Livorno – ha detto ancora il regista de “La prima cosa bella”, “Il capitale umano”, “Ella & John” -. Avevo il desiderio di raccontare il dolore, la sofferenza della mia gente. E nel farlo ho portato con me gli strumenti che sento di poter condividere con la gente di Toscana: il sentimento dell’ironia, l’irriverenza, il gusto della burla anche di fronte agli eventi più drammatici».
«Nei suoi film Virzì ha parlato di noi – ha commentato il presidente della Regione, Enrico Rossi -. Ha parlato delle questioni sociali, dei problemi umani, ha avuto grandi capacità di analisi dei cambiamenti delle persone. Ci ha permesso di identificarci. Nei suoi film c'è una capacità di rendere bene il dolore e la sofferenza delle persone, ma anche di descrivere come la comunità sia in grado di alleviare la sofferenza e quindi di condividerla. Ecco il senso di fondo di questo premio: Virzì è un grande intellettuale della Toscana che non ha mai lasciato il popolo».
Il Pegaso d'Oro è un riconoscimento istituito dalla Giunta Regionale nel 1993 per segnalare al pubblico encomio cittadini italiani o di altri paesi che hanno reso un servizio alla comunità nazionale ed internazionale attraverso la loro opera in campo culturale, politico, filantropico e del rispetto dei diritti umani. Il premio consiste in una riproduzione del cavallo alato Pegaso, simbolo della Regione Toscana. Fra gli aneddoti raccontati ieri, la presenza, nel film “Ovosodo” della figlia (al tempo neonata) dell’attuale assessore Cristina Greco, livornese doc.
E ancora l'episodio di una “raccomandazione” davvero insolita. «Cominciai a sedici anni – ha detto – frequentando una compagnia teatrale amatoriale. Poi durante l’università partecipai a un bando per entrare al Centro sperimentale di cinematografia. Non ce la farò mai, servono le raccomandazioni, dicevo ai miei amici. Quando poi andai a Roma, Giuliano Montaldo, che era nella commissione, mi mostrò una lettera, un po' sgrammaticata, a sostegno della mia domanda: l’avevano scritta i portuali di Livorno. Nonostante questa ‘raccomandazione’ fui preso».
Lisa Ciardi