
Giorgio Panariello a Livorno con la zia di Snoopy Arianna davanti alla statua di Snoopy
Livorno, 13 marzo 2022 - «La storia di Snoopy è la storia di un nostro familiare perché per noi era come un figlio, soprattutto per mio padre". Arianna Lucisano accoglie Giorgio Panariello nel parco di Villa Fabbricotti a Livorno davanti alla statua di Snoopy, il meticcio border collie ucciso a Livorno il 4 agosto 2015 da un colpo di carabina mentre si trovava sul balcone della propria abitazione. "Attraverso la storia di Snoopy – dice Arianna a Panariello che nei giorni scorsi ha voluto rendere omaggio a Snoopy alla vigilia del suo spettacolo a Livorno – vogliamo trasmettere il rispetto verso gli animali, verso tutto ciò che ci circonda ed è diverso da noi. Dobbiamo imparare a proteggere i più fragili".
Quella statua di bronzo con Snoopy che tiene in bocca la sua copertina rossa non passa inosservata. Il rosso è anche il simbolo della violenza sulle donne. "E’ importante intercettare i segni della violenza per evitare che sfoci in episodi crudeli – ha spiegato Arianna –. Tante donne non vogliono abbandonare la propria casa perché non sanno dove lasciare il proprio animale. Il mio intento è adottare questa aiuola e farla diventare fulcro di sensibilizzazione. E’ importante che ognuno faccia la sua parte, non dobbiamo rimanere indifferenti". Un messaggio forte e chiaro che Panariello non tarda ad accogliere. "Questa statua è un bel simbolo – dice Panariello – messo in mezzo alle famiglie, ai bambini. Se io fossi passato da qua e non avessi avuto Zeus, il mio primo cane, avrei letto la storia ma forse non avrei così sofferto. Il cane rappresenta tutto. Per me è la vicinanza anche con gli altri, perché con quello che ti danno i cani si riesce a migliorare anche il rapporto con le persone. In certe occasioni il cane è l’unico che ti ascolta, una presenza fondamentale. Il cane ti aiuta a superare momenti di malattia, di depressione, in cambio di una carezza e due crocchette. In cambio, insomma, di poco, di niente. Dare tanto in cambio di poco è un insegnamento che ho imparato dagli animali: dare senza aspettarsi di ricevere qualcosa è fattibile. E quando esci per portare la spazzatura fuori da casa, stai via solo pochi minuti eppure quando torni il cane ti fa una festa che sembra tu sia stato via per anni. E’ meraviglioso... La moglie non fa così!".
Per Panariello è fondamentale il dialogo anche con quelli che non hanno cani: "Dobbiamo allargarci con la mente ed essere meno integralisti. L’importante è contaminare le persone con la voglia di avere un cane. Si inizia così".
Michela Berti