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Fuochi di San Donato, in centinaia al Prato per lo spettacolo

Venti minuti di colori in cielo e la folla per l'offerta del Cero per il patrono

fuochi

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Arezzo, 8 agosto 2025 –  Circa venti minuti col naso all'insù e il cielo colorato a festa per i fuochi di San Donato. Il Prato si è trasformato in un piccolo Central Park mercoledì sera. Qualcuno ha iniziato ad occupare le panchine intorno all'anello già intorno alle 8 di sera. Obiettivo garantirsi un posto in prima fila per assistere ai fuochi d'artificio della notte. Coperte da pic nic e tantissime persone sdraiate sull'erba, hanno riempito il parco di aretini accorsi per assistere allo spettacolo pirotecnico alla vigilia del patrono. Una folla che è cresciuta con l'avvicinarsi delle 23. Ma c'è anche chi ha ammirato i fuochi dalla tribuna naturale della scalinata del Duomo. Poco dopo aver ascoltato il concerto dei Musici della Giostra del Saracino schierati in via Ricasoli. La ciliegina sulla torta delle celebrazioni del 6 agosto che sono iniziate intorno alle 21 con l'Offerta del Cero a San Donato. Il mondo della Giostra con le rappresentative dei quattro quartieri ha reso omaggio al secondo vescovo di Arezzo che per la tradizione morì martire decapitato, il 7 agosto 362, con la donazione del cero votivo realizzato come di consueto dall'artista senese Rita Rossella Ciani, decoratrice anche dei ceri che i quartieri offrono al Beato Gregorio nella cerimonia che a gennaio apre l'anno giostresco. In tanti mercoledì hanno assistito al corteo storico che dal ritrovo di San Domenico si è mosso verso la cattedrale in via Sassoverde e via Ricasoli accompagnato dai figuranti e dalla rappresentativa del Comune: i Valletti con il Cero, i Fanti e la Magistratura della Giostra. Alle 21.15 l'ingresso in Cattedrale del corteo seguito dal Vespro Solenne e poi dal «Magnificat», al termine l'omaggio alla reliquia di San Donato. Poi tutti sul sagrato del Duomo ad assistere al concerto dei Musici in via Ricasoli. L'assaggio della festa che con un quarto d'ora di ritardo, alle 23,15, ha dato il via allo spettacolo pirotecnico dalla Fortezza con i fuochi d'artificio a cura della Fondazione Arezzo Intour che hanno tenuto tutti con gli occhi all'insù. Visibili non solo dal Prato ma da tantissimi angoli della città, hanno colorato per circa 20 minuti la notte della vigilia del santo patrono. Ieri la festa è proseguita con le tante celebrazioni religiose, il clou con le messe presiedute dal Vescovo Andrea Migliavacca, gremita quella delle 11 in Pieve, poi alle 18 in Cattedrale. In una giornata semi festiva, con gli uffici comunali chiusi, c'è stato anche il via vai in centro tra pellegrinaggio religioso e pit stop ai banchini dei dolciumi posizionati in zona Pieve, con gli ambulanti nel Corso tra via Cavour e via Vasari.