Perugia, 7 marzo 2022 - Potrebbe esserci un nome ed un cognome per la mano che ha accoltellato a morte Diego Damis. Si tratta di un 18enne statunitense, Keante McShan, arrestato venerdì dalla polizia di Chicago per l’omicidio del 41enne umbro, avvenuto all’alba del 25 febbraio nel quartiere di Kenwood. La notizia è stata diffusa da alcuni media americani e rilanciata sui social. Il barista, originario di Assisi ma perugino di fatto, era stato aggredito e colpito con più coltellate mentre stava tornando a casa dopo una notte di lavoro. Un assassinio a scopo di rapina che aveva fruttato all’aggressore circa 200 dollari.
Damis, le cui ceneri verranno riportate in Italia dai familiari dopo il rito funebre che si è tenuto sabato, lavorava al Cove Lounge di Hyde Park: i colleghi, che in sua memoria hanno organizzato anche una fiaccolata, lo ricordano come "una delle persone più dolci e sincere che abbiamo conosciuto".
Viveva negli States dal 2015, da quando, partito da Bagnaia (Perugia), aveva raggiunto la madre.
La sorella e il fratello di Diego
"Alcuni amici - riferisce la sorella Laura - mi hanno detto che era difficile farlo spostare in macchina perché lui voleva muoversi sempre a piedi perché raccoglieva i suoi pensieri nel tragitto fino a casa. Altri mi hanno detto che era una persona allegra e molto sensibile".
Diego avrebbe incontrato casualmente chi l'ha poi ucciso a Chicago mentre stava tornando a casa. Un delitto per il quale la polizia locale ha arrestato il diciottenne Keante McShan. A rivelarlo è la sorella Laura, la quale ha ricostruito l'indagine in un audio ai giornalisti umbri. La carta di credito sottratta a Diego Damis è stata poi usata dal presunto aggressore per acquistare un pacchetto di sigarette. "Mio fratello si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato" ha detto. "Stava tornando a casa - ha spiegato - e giocava a scacchi, distratto, al telefono con un suo amico. C'era una persona che stava rubando nelle auto di quella zona. Si sono incrociati e visto che questo ragazzo non aveva trovato nulla di valore nelle auto è tornato indietro e ha aggredito mio fratello, sottraendogli il portafoglio dove aveva una carta di credito usata mezz'ora dopo per acquistare le sigarette".