Omicidi di Sarzana: le indagini, l'alibi del fermato, i cellulari. Gli aggiornamenti

Il punto sui due efferati delitti che sconvolgono la zona tra Toscana e Liguria. Per uno di questi una persona di 32 anni è in carcere con l'accusa di omicidio volontario

Le due vittime e i luoghi dei ritrovamenti

Le due vittime e i luoghi dei ritrovamenti

Sarzana, 8 giugno 2022 - Due omicidi a poca distanza l'uno dall'altro. Due omicidi efferati, due persone che non ci sono più e una terra, quella di confine tra Toscana e Liguria, sconvolta per tanta violenza. Proseguono le indagini sulla morte di due persone: Nevila Pjetri, 35 anni, albanese, trovata uccisa lungo il greto del Parmignola a Marinella di Sarzana con due colpi di pistola alla testa alle 2 del mattino di domenica.

Nevila, dall'Albania all'Italia cercando fortuna

E la trans Camilla, per l'anagrafe Carlo Bertolotti, 43 anni, parrucchiera, il cui cadavere è stato trovato in uno sterpaio a pochi chilometri dal luogo del primo omicidio. Un massacro per il quale indagano carabinieri (che si occupano dell'omicidio della donna albanese) e la polizia (che si occupa invece dell'altra vittima). Si cerca di capire perché le due persone siano state uccise.

E' stata una rapina finita male? E' questa l'ipotesi effettivamente più accreditata. C'è invece qualcosa di più dietro ai due delitti? Gli investigatori cercano di capirlo ricostruendo un complicato puzzle fatto di immagini delle telecamere della zona e analisi sulla vettura della persona fermata per il primo delitto, quello della donna albanese. Si tratta di Daniele Bedini, di Carrara.

Il fermato

Daniele Bedini è stato fermato alcune ore dopo l'omicidio della donna albanese e non è incriminato per l'altro fatto di sangue. Ha 32 anni ed è un artigiano. L'uomo è in carcere alla Spezia ed è in attesa dell'udienza di convalida del fermo. 

L'alibi

Daniele Bedini ha affermato più volte che nella notte tra sabato e domenica, quella in cui si è consumato l'omicidio della donna albanese, prostituta, era al bar con gli amici e lì si è trattenuto fino a tardi. Afferma anche di aver portato con sé il cane e di avere, con gli stessi amici, passato la serata fino appunto alla notte. L'avvocato Rinaldo Reboa è l'avvocato difensore dell'uomo e sull'alibi di Bedini basa la strategia difensiva. A Bedini è stato contestato solo l'omicidio volontario di Pjetri mentre, secondo Reboa, «per l'omicidio della trans non c'è neppure il fumus di un eventuale coinvolgimento del mio cliente».

Gli omicidi

La donna albanese è stata uccisa con due colpi di pistola alla testa. Camilla è stata invece uccisa nella sua auto, anche in questo caso a colpi di pistola, quindi trascinata fuori. Sono stati trovati dei bossoli nell'abitacolo della sua auto, una Ford Fiesta. Qualcuno gli ha sparato, poi appunto ha portato il corpo fuori dal mezzo.

Le indagini

Molto diranno le immagini registrate dalle videocamere della zona ma anche i risultati delle analisi sulle tracce ematiche trovate sulla Ford Fiesta di proprietà di Camilla, sui bossoli ritrovati sotto un tappetino di quell'auto, ma anche dall'esame delle auto in uso a Daniele Bedini, indagato per il primo omicidio. Analisi affidate ai Ris dei Carabinieri e alla polizia scientifica. Fondamentale sarà anche l'esame del cellulare di Bedini che può mostrare, grazie alla presenza delle celle, dove si trovasse il dispositivo la notte tra il 4 e il 5 giugno.

I cellulari

Per questo sarebbe importante anche ritrovare i cellulari di Pjetri e di Camilla, che sono scomparsi: il primo risulta esser rimasto acceso fino a poco dopo l'omicidio mentre quello di Camilla è rimasto attivo fino all'alba di lunedì.