Livorno, Denny giù dalla finestra. La rivolta dei residenti: "Ora siamo in guerra"

Esplosa anche una bomba carta a pochi metri dal luogo della tragedia. Chi abita in via Bruno a Livorno è terrorizzato dopo la morte del giovane precipitato dal quarto piano. «Minacce dagli spacciatori»

Caos in via Giordano Bruno (Foto Novi)

Caos in via Giordano Bruno (Foto Novi)

Livorno, 25 agosto 2022 - Non c’è pace in via Giordano Bruno, quartiere di Fiorentina a Livorno, la strada dove alle 3 del mattino di lunedì è morto volando da una finestra del quarto piano Denny Magina, 29 anni. Martedì sera poco prima della mezzanotte un camper e un’auto sono stati avvolti dalle fiamme. I mezzi erano stati abbandonati nel cortile, ignoti i proprietari, nel camper bivaccava un tunisino senza fissa dimora che smercia droga al parco pubblico. Potrebbe essere una ritorsione contro gli spacciatori di via Giordano Bruno. Ma non è finita qui: ieri notte è esplosa una bomba carta a pochi metri di distanza dall’edificio dove è morto il ragazzo. Un’escalation di violenza da incubo.

Erano stati gli stessi residenti del quartiere assediati da droga e spaccio a gridare: «Non ne possiamo più, siamo in guerra. Se le forze dell’ordine non interverranno ci faremo giustizia da soli». Sono stati gli abitanti del palazzo ’fantasma’ a dare l’allarme chiamando i pompieri, quando hanno visto i primi bagliori del fuoco che ha carbonizzato il camper e l’auto. In tanti si sono spaventati perché a pochi metri ci sono bombole vuote di gpl. «I vigili del fuoco ci hanno detto che basta che nelle bombole ci siano minimi residui di gpl – hanno riferito le famiglie dello stabile – per innescare un’esplosione. Vicino al camper e dell’auto incendiati c’erano altri mezzi con i serbatoi pieni di benzina. Poteva accadere un disastro».

Un rogo e una esplosione che suonano come pericolosi campanelli d’allarme: la tensione a Fiorentina è alle stelle. Un quartiere di case popolari controllate da bande di spacciatori. La droga, una spirale nella quale era precipitato anche il giovane Denny. Ma ci sono ancora tanti, troppi dubbi sulla sua morte. Dalle prime ricostruzioni di amici e conoscenti, sembra infatti che il giovane livornese - conosciutissimo nel quartiere dove faceva lavori saltuari- sia andato lunedì nell’alloggio al quarto piano del civico 8 di via Giordano Bruno forse per comprare qualche dose. Ad attenderlo alcuni uomini di nazionalità tunisina che avevano organizzato nell’abitazione (presa irregolarmente in subaffitto da una italiana) una vera e propria centrale dello spaccio. Cosa sia accaduto in quel frangente lo potranno dire solo i carabinieri e l’autopsia sul corpo del ragazzo, prevista per domani. Sulle indagini massimo riserbo, tuttavia è trapelato che all’interno dell’alloggio dove si trovava Denny non sarebbero stati rivenuti segni o prove che sia stata colluttazione o una aggressione ai danni del ventinovenne, né altre evidenze sul corpo del ragazzo che possano far propendere per l’omicidio. Le risposte sulle cause della morte di Denny, a parte le lesioni riportate nella caduta, arriveranno dall’autopsia. Ma i suoi amici più stretti non si danno pace: sono convinti che qualcuno lo abbia spinto giù da quella finestra. ù

Intanto la macchina della solidarietà si è messa in moto: sabato alle 18 è prevista una veglia in via Giordano Bruno mentre gli amici stanno raccogliendo aiuti per la famiglia. Anche la politica, in piena campagna elettorale, si è subito mossa: spaccio, malavita, disagio sociale. La Lega ha già organizzato per stasera una conferenza stampa nel cuore di Fiorentina sullo stato di degrado e insicurezza dei quartieri popolari di Livorno. E Fratelli d’Italia ha invocato l’arrivo dell’Esercito.