
Uno dei soccorsi della nave ong Ocean Viking (Foto di archivio)
Livorno, 26 maggio 2025 – Tre persone
sono cadute in mare durante il drammatico viaggio iniziato il 22 maggio e sono ora disperse. Un respingimento illegale in Libia e "navi mercantili e umanitarie lasciate senza supporto o istruzioni dalle autorità responsabili del coordinamento dei soccorsi". Così l'ong Sos Mediterranee descrive quando accaduto nel fine settimana nel Mediterraneo centrale, a partire da un'operazione di soccorso di 113 migranti durata 48 ore e che ha visto impegnate tre navi, tra cui la Ocean Viking. Un’emergenza che rischia di aggravarsi ulteriormente. "Alla Ocean Viking – afferma Sos Mediterranee – è stato assegnato il porto di Livorno, a 1150 km. Un porto più vicino è fondamentale: hanno bisogno di un accesso immediato alle cure".Quando sono partite le operazioni di soccorso i migranti erano a bordo di una barca di legno stracarica, spiega la ong Sos Mediterranee, segnalata da Alarm Phone nella sar libica. I migranti sono stati suddivisi in tre gruppi con altrettante diverse destinazioni. La sera di sabato 24 maggio, invece, un mercantile ha soccorso 35 persone ma non ha potuto completare il salvataggio a causa del maltempo e del buio. "Nonostante le preoccupazioni del capitano per le implicazioni legali - spiega l'ong - al mercantile è stato dato l'ordine illegale di sbarcare i sopravvissuti in Libia. Ieri sera, un'altra nave civile ha soccorso altre 26 persone dalla stessa barca, ma non ha potuto recuperare le altre a causa del peggioramento delle condizioni del mare. Le autorità italiane hanno assegnato loro Lampedusa come Porto sicuro".
Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee, è arrivata poco dopo e ha soccorso le 53 persone rimaste, tra cui 6 bambini, 19 donne e 28 minori non accompagnati. I sopravvissuti hanno detto all'equipaggio che almeno tre persone sono cadute in mare durante il drammatico viaggio iniziato il 22 maggio e sono ora disperse. Molti naufraghi sono in gravi condizioni di salute, la maggior parte sono bambini, molti dei quali non accompagnati. Ora l’emergenza riguarda appunto l’assegnazione del porto: “Ne serve uno più vicino, è fondamentale: hanno bisogno di un accesso immediato alle cure", spiega Sos Mediterranee.