Migranti a Livorno, due le navi delle Ong che approderanno al porto

Si tratta della Life Support di Emergency e della Sea Eye, per un totale di 130 persone da sbarcare. Diversi i minori a bordo

Livorno, 18 dicembre 2022 - Saranno due le navi delle ong che presumibilmente nella giornata di mercoledì 21 dicembre approderanno al porto di Livorno. A bordo hanno un totale di 130 persone. Cercavano un porto dove attraccare per le cure ai migranti stessi, salvati su una barchetta di fronte alle coste africane. Le due navi sono la Life Support di Emergency e la Sea Eye 4. Hanno entrambe una settantina di persone a testa a bordo. In tutto dunque dovrebbero essere almeno 130 le persone salvate e che saranno trasferite al porto di Livorno, dove scenderanno per le cure e poi saranno destinate alle varie strutture di accoglienza. 

Sono state le autorità italiane a indicare il porto di Livorno come approdo. E adesso le autorità locali prepareranno la zona di sbarco.

Sulla Life Support ci sono tra gli altri cinque donne di cui una incinta al settimo mese, 2 bambini al di sotto dei 2 anni di età e 24 minori non accompagnati a partire dai 13 anni. Provengono da Somalia, Egitto, Costa D`avorio, Camerun, Burkina Faso, Mali. "Sono per lo più disidratati, ci sono alcuni casi di scabbia e un caso di convulsioni", afferma Paola Tagliabue, responsabile medico presente a bordo della Life Support. 

Il governo Meloni "sceglie chi deve vivere e chi deve morire. E scambia i naufraghi per passeggeri clandestini di una nave da carico". Lo afferma il giurista Fulvio Vassallo Paleologo commentando la decisione con cui le autorita' italiane hanno assegnato il porto di Livorno alla nave Sea-Eye 4 per lo sbarco di 63 migranti.

Al momento la nave si trova ancora a sud di Malta, e dovrà affrontare una navigazione di almeno quattro giorni prima di raggiungere il porto toscano, ma quella presa dall'esecutivo, spiega Vassallo Paleologo, viola "il dettato vincolante del Regolamento Frontex n.656 del 2014, che rafforza la valenza normativa con cui le Convenzioni internazionali impediscono alle autorità marittime e politiche italiane di derubricare ad evento migratorio un salvataggio di naufraghi e dunque rendono illegittimo il rifiuto di un place of safety da raggiungere 'nel tempo più breve ragionevolmente possibile' e l'assegnazione di un mero Porto di destinazione (Pod)".