
Gabriele Bianchi
Rosignano (Livorno), 30 dicembre 2019 - "Da Luciano Zazzeri ho imparato come entrare in sintonia con il cliente, è questa la mossa vincente. Con lui ho visto un altro modo di comportarsi in sala, come risolvere le difficoltà con semplicità e col sorriso. Da Antonino Cannavacciuolo sto imparando l’importanza di dare emozioni, il saper raccontare i piatti. Cannavacciuolo è una persona semplice che fa cose grandi".
Dall’Istituto Alberghiero di Rosignano a Villa Crespi di super chef Cannavacciuolo nella novarese Orta San Giulio. Gabriele Bianchi, appena 24 anni, è il ‘Miglior giovane professionista di sala Under 30 d’Italia 2019’. Nato a Cecina, cresciuto nel campeggio di mamma e babbo a Marina di Bibbona, Gabriele, un uragano di passione per il suo lavoro, è stato incoronato al Grand Hotel Plaza di Roma nella finalissima del concorso ideato da Lorenza Vitali e Luigi Cremona.
"Cosa mi ha detto Cannavacciuolo? Era contentissimo. Mi ha abbracciato, mi hanno abbracciato tutti". Gabriele è innamorato del suo lavoro: "A dieci anni mi piaceva servire i piatti al campeggio dei miei genitori. E ho deciso che avrei studiato all’Alberghiero".
E poi: "Sono semplicemente un cameriere. Per me la sala è tutto. Ma alla base ci deve essere lo studio per migliorarsi sempre. Oggi per essere un bravo cameriere occorrono umiltà, semplicità, pazienza e tanto studio". "Il sogno? Crescere a Villa Crespi per portare in alto la sala. E aprire punti del the". Già, perché Gabriele oltre che sommelier Fisar è anche Tea sommelier. E a gennaio parte la sua ‘Rivoluzione Sala’. "La scuola da cui inizio? Ho chiesto che fosse proprio Rosignano".