Maxi-bolletta dell’energia, l’albergatore fa causa. "Ora importo dimezzato"

Le fatture monstre per quasi 20mila euro erano state calcolate per i consumi durante il lockdown da Covid. Il giudice civile ha accolto l’opposizione

L’arrivo della maxi-bolletta ha spiazzato i gestori dell’hotel (foto d’archivio)

L’arrivo della maxi-bolletta ha spiazzato i gestori dell’hotel (foto d’archivio)

Montecatini Terme, 3 aprile 2023 – Quando si sono visti recapitare le bollette per il consumo di energia elettrica quando il mondo era chiuso in casa e gli hotel sono stati off limits per mesi, hanno capito che qualcosa non andava e si sono rivolti a un avvocato. Del resto, fra luce e gas, il conto da pagare era abbastanza elevato: poco meno di 20mila euro, 19.887,15 per la precisione. Da qui è partita la vicenda giudiziaria che vede protagonisti i gestori di un noto albergo di Montecatini Terme che si sono rivolti all’avvocato Giovanni Giorgetti del foro di Firenze e che, nei giorni scorsi, hanno ricevuto la sentenza del giudice Nicola Latour che ha parzialmente accolto l’opposizione presentata al decreto ingiuntivo presentato dall’azienda fornitrice dei servizi all’albergo. 

Nello specifico, come si legge dalla sentenza, il decreto si basava su "26 fatture relative a consumo ’stimato’ di energia elettrica e gas che l’opponente non aveva mai effettuato" perché si riferivano alla fine del 2019 e tutta la stagione 2020. Nello specifico viene posto in essere come, secondo la parte che si oppone, "le fatture per la fornitura elettrica da gennaio a novembre 2020 sono illegittime con il relativo contatore che risultava staccato dal 16 giugno dello stesso anno". È su questi punti che si è dibattuto in sede processuale, per quanto concerne la sezione civile, arrivando il giudice a far pronunciare una sentenza di "opposizione parzialmente fondata e va accolta per quanto di ragione". Alla fine, infatti, i titolari dovranno pagare al gestore 8.673,72 euro anziché i quasi 20mila che venivano richiesti inizialmente e che sono sostanzialmente quelli relativi alla fornitura di gas ed elettricità necessarie per riscaldare l’hotel montecatinese e soddisfare tutte le richieste dal 21 novembre al 23 gennaio ed equamente divise (tre bollette per ciascun servizio).

Analizzando le carte, pertanto, il giudice ha sentenziato che le cifre successivamente richieste al periodo di chiusura dell’attività e di lockdown generalizzato in tutta Italia dovuto al diffondersi della pandemia da Covid "non potevano essere pretese da parte del gestore mentre dovevano essere saldate le spettanze che non erano ancora state pagate dai proprietari dell’albergo per l’ultima parte del 2019" dove, invece, l’attività era andata avanti regolarmente. Anche perché, sempre leggendo le carte, da una parte l’opponente ha contestato gli importi specifici senza però mai specificare, a suo modo di vedere, un malfunzionamento del contatore e, dall’altra, il gestore non ha presentato prove del corretto funzionamento dello stesso nel periodo in questione, se non richiedendo i soldi non riscossi ed anche il prospetto successivamente depositato non è stato ritenuto avere alcuna valenza probatoria.

S.M.