Morte di Mattia Giani, il padre: “Farò denuncia. Non c’era un medico e nessuno sapeva usare il defibrillatore”

“La rianimazione a mio figlio l'ha fatta il massaggiatore della sua squadra”

Firenze, 16 aprile 2024 – Vuole la verità Sandro Giani, padre di Mattia, il calciatore del Castelfiorentino di 26 anni morto ieri all’ospedale di Careggi dopo un malore accusato domenica a Campi Bisenzio, durante la gara d'Eccellenza contro il Lanciotto

Un padre dilaniato dal dolore ma determinato a fare luce sulla concatenazione di cause che ha portato alla morte del figlio. “Farò denuncia. Non perché voglio accusare qualcuno ma perché non voglio che fatti del genere possano riaccadere”

Sandro Giani, in quella maledetta domenica era sugli spalti con la famiglia e la fidanzata di Mattia quando il figlio si è sentito male. Un malore sotto gli occhi impietriti dei familiari. “Su quel campo non c’era alcun medico, nessuna ambulanza – spiega disperato il padre raggiunto telefonicamente –. ll defibrillatore c'era ma nessuno era in grado di usarlo. E’ stato usato solo dal medico arrivato con l’ambulanza. La prima ambulanza non aveva alcun medico”. “Solo il massaggiatore del Castelfiorentino ha provato a rianimare mio figlio – spiega ancora Giani - aiutato da una spettatrice scesa dagli spalti che lavora come infermiera”.  Quello che è certo purtroppo, almeno fino ad ora, è che al quindicesimo minuto, dopo un tiro verso la porta avversaria, Mattia ha fatto tre passi indietro e poi è si è accasciato in campo portandosi una mano al petto. Intanto il pm Giuseppe Ledda ha anche disposto l’autopsia prevista per domani.