Mascherine, obbligatorie sui mezzi pubblici anche dopo il 15 giugno? Le ipotesi sul piatto

Via il green pass per chi entra in Italia, verso un richiamo annuale del vaccino anti-Covid

In tramvia a Firenze: mascherine sulla tramvia (New Press Photo)

In tramvia a Firenze: mascherine sulla tramvia (New Press Photo)

Roma, 1 giugno 2022 – Stop al green pass per chi viaggia dall'estero in Italia. Dal 1 giugno non è infatti più necessario. Dal 16 giugno via anche la mascherina da cinema, teatri, aerei, ma c'è chi chiede di prorogarne l'uso sui mezzi pubblici. Dal 16 giugno decade anche l'obbligo vaccinale per over 50, personale scolastico e delle forze dell'ordine, ma l'ipotesi è che si vada verso un richiamo annuale del vaccino anti Covid, alla stregua di quello influenzale. Ecco le novità in arrivo

Green pass, non serve più, nemmeno per entrare in Vaticano  Niente più green pass per entrare in Italia. Questo vuol dire che, sia per gli italiani che rientrano nel nostro Paese sia per i turisti in arrivo per trascorrere le vacanze, non è più necessario esibire il certificato verde. Il green pass non serve più nemmeno per entrare in Vaticano, che ha aggiornato le misure anti-contagio, con le nuove disposizioni che resteranno in vigore fino al 30 settembre 2022. Il 'green pass rafforzato' resta obbligatorio solo per chi lavora nei settori della sanità e della sicurezza, compresa la Guardia Svizzera Pontificia. Cade anche l'obbligo di mascherina, ma «in tutti i luoghi chiusi ed in caso di assembramento è fortemente raccomandato l'uso dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie mentre permane l'obbligo di osservanza delle prescrizioni sanitarie quali: l'igiene delle mani; l'aerazione frequente degli ambienti e loro sanificazione periodica».

Mascherine sugli autobus, sì o no? Dal 16 maggio 2022 è caduto l'obbligo in Europa, ma non Italia e in Germania, di indossare la mascherina per chi viaggia in aereo. Nel nostro Paese l'obbligo resta in vigore fino al 15 giugno, in Germania fino al 23 settembre. Secondo quanto prevede un aggiornamento delle misure di sicurezza per i viaggi, pubblicato dall'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), il dispositivo di protezione non sarà più obbligatorio sui voli nell'Unione europea e negli aeroporti, anche se "la mascherina resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19", e usarla è fortemente raccomandato per chi tossisce o starnutisce, nonché per tutte le persone fragili.

Il prossimo 15 giugno in Italia è inoltre l'ultimo giorno in cui sarà obbligo di indossare la mascherina in cinema, teatri, impianti sportivi al chiuso e mezzi pubblici. Frena però il ministro della Salute Roberto Speranza, affermando che su questo "non c'è nessuna decisione già assunta". E' cauto anche Walter Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. "Credo che dal 15 giugno – afferma - la mascherina sui mezzi di trasporto rimarrà. Penso che seguiremo la Germania che ne ha prorogato l'uso fino settembre in questo ambito". L'utilizzo in tutti i luoghi chiusi della mascherina, in ogni caso, "resterà fortemente raccomandato. Il fatto che non sia più obbligatoria non vuol dire che non serva. Significa che viene lasciata all'intelligenza e alla sensibilità dei singoli. Per quanto mi riguarda continuo a portarla", dice.

Vaccinazioni anti Covid, verso il richiamo annuale Dal 16 giugno 2022 il vaccino non sarà più obbligatorio per ultracinquantenni, personale scolastico e delle forze dell'ordine. Fino al 31 dicembre 2022 resta invece l'obbligo per il personale sanitario. L'ipotesi che si profila, però, è che si vada nella direzione di un richiamo annuale. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha sottolineato l'importanza per anziani e iper fragili di fare la quarta dose e di completare, per tutti, il ciclo vaccinale fino alla terza dose. "Se si parla di quarta, quinta o sesta dose – ha sottolineato - si rischia di fare confusione e di veicolare un messaggio sbagliato. Chi da 20 anni riceve il vaccino antinfluenzale non è infatti arrivato alla ventesima dose. Credo che anche in questo caso dobbiamo iniziare a parlare di richiami annuali".