Maggio. Maurizio Pollini torna a suonare a Firenze cinque anni dopo l'ultimo concerto

Appuntamento il 18 settembre alle ore 20 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Il maestro Maurizio Pollini

Il maestro Maurizio Pollini

Firenze, 16 settembre 2020 - Torna a suonare a Firenze il maestro Maurizio Pollini, a cinque anni di distanza dal successo del suo ultimo concerto. L’appuntamento è venerdì 18 settembre, alle ore 20, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dove sarà protagonista uno dei nomi di maggior prestigio del pianoforte a livello internazionale.

Il concerto è una coproduzione tra gli Amici della Musica e la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e segna il ritorno di Pollini nel capoluogo toscano a cinque anni di distanza dal successo del concerto del febbraio 2015, tutto esaurito, sempre frutto della collaborazione tra gli stessi due enti. Il programma del recital includerà i Tre Intermezzi op. 117 di Johannes Brahms, i Tre Pezzi op. 11 e i Sei Piccoli Pezzi op. 19 di Arnold Schönberg e la Sonata op. 106 “Hammerklavier” di Ludwig van Beethoven. Un percorso, quindi, che dall’intima e melodica cantabilità di Brahms procede nel tempo fino alle composizioni pianistiche di Schönberg del biennio 1909-1911, che sfidano la tonalità e la trasportano verso nuove concezioni, per poi concludersi - nell’anno delle celebrazioni dei 250 anni dalla nascita di Beethoven - con la Sonata op. 106, probabilmente la più ampia e complessa delle sonate beethoveniane. Il nome di Maurizio Pollini non ha bisogno di presentazioni: per mezzo secolo è stato  protagonista in tutte le più importanti sale da concerto e festival e ha suonato con le più celebri orchestre e direttori. Di lunga data è la sua frequentazione nelle stagioni degli Amici della Musica. Era il 1958 quando il sedicenne Pollini, da poco impostosi nel Concorso di Ginevra, fece il suo debutto al Teatro della Pergola, dove tornerà sabato 19 alle ore 12.00 per presentare il libro “La valigetta dell’accordatore” del suo storico collaboratore Angelo Fabbrini.

 

Maurizio Costanzo