
Il lucchese Andrea Gambogi insieme alla compagna Tiziana sulla Marmolada
Lucca, 4 luglio 2022 - Quando ieri pomeriggio hanno appreso la notizia ed hanno realizzato che il giorno prima – più o meno alla stessa ora – anche loro si trovavano nel punto in cui si è verificata la tragedia, lì per lì si sono sentiti leggermente mancare. A ieri sera il bilancio infatti parlava 6 morti nel crollo di un seracco sulla Marmolada. Il soccorso alpino altoatesino riferiva anche di uno o due dispersi e di 8 feriti.
A ripercorrere quetsi giorni e queste ultime ore è Andrea Gambogi, ex consigliere comunale durante l’amministrazione del sindaco Pietro Fazzi a Lucca e imprenditore turistico, appassionato di trekking e di alpinismo. Andrea si trova infatti in questi giorni a Corvara insieme alla compagna Tiziana. Sono arrivati in Trentino Alto Adige per partecipare alla Maratona delle Dolomiti. Poi, dal momento che sono appassionati di alpinismo, i due giovani hanno deciso – sabato – di partire per il lago Fedaia.
«Dovevamo arrivare a Punta Penia - racconta Gambogi - a circa 3.343 metri di altitudine. Tra l’altro gli ultimi 600 metri sono sul ghiaccio". Andrea Gambogi poi fa una precisazione molto importante quando sia va a fare alpinismo o comunque trekking in montagna. "Siamo partiti super attrezzati - aggiunge - vista anche la mia esperienza: io ho partecipato tra le altre cose a due spedizioni sull’Himalaya nel 2007 e nel 2010. Dunque come dicevo avevamo con noi corde, ramponi, caschi e tutto il necessario. So quanto sono importanti le attrezzature e l’importanza di affrontare un ghiacciaio, specialmente d’estate, nelle ore più fredde. In questo momento in cui stiamo parlando tra l’altro continuano a cadere pezzi".
«Siamo arrivati così al rifugio Capanna Ghiacciai Marmolada - prosegue Gambogi - : abbiamo però notato che le condizioni erano pessime con crepacci aperti e rocce che cascavano. Tra l’altro mi hanno informato che la mattina alle 9 avevano già operato un recupero". E dunque? "Dunque abbiamo deciso di non proseguire e questo penso che comunque ci abbia salvato. Pensi che eravamo nel punto in cui è terminata la valanga esattamente il giorno prima e all’incirca alla stessa ora. Se vedo quella palina, quel cartello che indica Pian dei Fiacconi e che ora non c’è più, beh, che dire? Il destino ci ha salvato. Non possiamo fare a meno però di rivolgere un pensiero alle vittime e ai feriti di questa terribile tragedia".