Vannacci torna in servizio. “Ma continuerò a promuovere il mio libro”

Il generale era stato nominato a fine novembre capo di stato maggiore del Comando delle forze operative terrestri

Firenze, 26 dicembre 2023 – Domani mattina il generale Roberto Vannacci varcherà il portone di Palazzo Esercito, a pochi passi dall'edificio di colui che ha autorizzato l'inchiesta formale nei suoi confronti, il ministro della Difesa, Guido Crosetto. L'ufficiale torna in servizio nella nuova sede assegnatagli - il Comando delle forze operative terrestri - dopo alcune settimane di licenza. Ma fa sapere che non intende interrompere il tumultuoso tour promozionale per il suo bestseller 'Il mondo al contrario’.

"Durante il mio tempo libero - spiega all'Ansa - faccio tantissime attività: leggo, scrivo, vado a nuotare, a correre, a pescare, a funghi, sto con la famiglia e, volendo, posso anche presentare il mio libro che è proprio il risultato di una mia attività artistica, culturale e ricreativa condotta, appunto, nel mio tempo libero”.

Tanti i cambiamenti in pochi anni per il parà con due stelle. Da addetto militare all'ambasciata di Mosca è stato espulso dal presidente russo Vladimir Putin insieme ad una ventina di diplomatici italiani dopo l'invasione dell'Ucraina. È stato quindi nominato comandante dell'Istituto geografico militare, a Firenze. Le polemiche seguite alla pubblicazione del libro autoprodotto hanno portato però in agosto ad un avvicendamento del generale che, per oltre tre mesi, è rimasto a disposizione senza incarico. A fine novembre la nomina a capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri. Un ruolo di staff, ha tenuto a puntualizzare la Difesa, senza autonomia decisionale diretta.

Lui si è presentato in ufficio lo scorso 4 dicembre, ma solo per un saluto dopo aver chiesto quasi un mese di licenza "per motivi personali”. Domani sarà quindi il primo giorno di lavoro nella sua nuova sede, dove svolgerà un periodo di affiancamento all'attuale capo di Stato Maggiore del Comfoter, prima di sostituirlo. Il 4 dicembre Vannacci non è stato esattamente accolto da un caloroso benvenuto: gli è stata infatti notificata l'apertura di un'inchiesta formale nei suo confronti, da parte di una commissione - guidata dal generale Mauro D'Ubaldi - che dovrà accertare eventuali infrazioni disciplinari in relazione ai contenuti del suo libro.

L'indagine sta proseguendo e in tempi non lunghi dovrebbe arrivare alle conclusioni. Rischia sanzioni che vanno dalla sospensione dell'impiego da un mese ad un anno alla "cessazione della ferma”, che equivale all'espulsione dal servizio; possibile anche la perdita del grado per rimozione. Il nuovo incarico determinerà prevedibilmente un diradamento delle uscite promozionali del generale, che si sono susseguite in questi mesi da un capo all'altro dell'Italia. Particolarmente turbolente alcune delle ultime tappe. Il 20 dicembre a Piacenza, davanti al cinema teatro President, ci sono stati scontri tra gruppi di contestatori e di sostenitori. Uno dei primi è finito in ospedale dopo essere stato colpito in volto da una cinghiata. Contestazioni anche il 14 dicembre a Torino da parte di centri sociali e collettivi studenteschi. Vannacci non si fa comunque intimidire, non ferma l'attività di promozione e continua a strizzare l'occhio alla politica che lo corteggia, Lega in testa. L'appuntamento elettorale delle Europee in primavera non è lontano. Lui dice e non dice, come a solito. “Faccio il soldato, ma non mi precludo nulla”. E domani, finita la licenza, torna al lavoro.