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Ponte pasquale in compagnia di un buon libro: ecco un po’ di consigli

Tante idee, a seconda degli stati d’animo, che arrivano da ‘La Piccola Farmacia Letteraria’

Libri da leggere all'aria aperta

Firenze, 6 aprile 2023 - I ragazzi sono già in vacanza. E gli adulti che possono staccare dal lavoro durante il week end pasquale? Non c’è niente di meglio che rilassarsi in compagnia di un buon libro. Ecco dunque un po’ di consigli di Elena Molini de La piccola farmacia letteraria, che nasce dalla “consapevolezza che un buon libro possa curare l’anima”.

Il piccolo break pasquale può essere l’occasione per “ritrovare se stessi” e la forza di cambiare e migliorarsi. Qualche proposta di lettura? “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés che, attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi. Il libro, affermano da La piccola, “è prescritto per affrontare i tempi duri” ma soprattutto “per costruire sogni duri, reali. Insomma, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno”. Un’altra proposta? “Il cammino di Santiago” di Paulo Coelho. Racconta il viaggio del narratore Paulo lungo il sentiero dei pellegrini che conduce a Santiago di Compostela, in Spagna. In compagnia della sua guida spirituale, il misterioso ed enigmatico Petrus, Paulo affronta una serie di prove ed esercizi, incontra figure che mettono a repentaglio la sua determinazione e la sua fede, schiva insidiosi pericoli e minacciose tentazioni, per ritrovare la spada che gli permetterà di diventare un Maestro Ram. Il Cammino, realmente percorso da Paulo Coelho nel 1986, diventa così luogo letterario di un ispirato romanzo d’avventure che è nello stesso tempo un’affascinante parabola sulla necessità di trovare la propria strada nella vita.

Sei uno dei tanti che vorrebbe cambiare lavoro? “Due sirene in un bicchiere” di Federica Brunini è perfetto per chi ha bisogno di prendersi proprio una pausa da tutto. Ci catapulta in un b&b su un’isola del Mediterraneo, dove non si approda mai per caso. Non si trova sulle guide turistiche e neppure online. Per prenotare, l’unica è scrivere una lettera e motivare la propria richiesta, per poi attendere che una busta azzurra con il simbolo di una sirena giunga a confermare il soggiorno. Lo sanno bene Eva, Jonas, Olivia, Lisa e Lara, i cinque nuovi ospiti che arrivano sull’isola per una vacanza detox che promette di rimettere in forma corpo e anima, e di aiutarli a trovare le risposte che cercano. Tra giornate di sole, avventure e una nottata drammatica che tiene tutti con il fiato sospeso, gli ospiti del b&b trasformeranno la loro vacanza in una tregua necessaria in cui riscoprire chi sono e chi vogliono diventare, perché «quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere» e «il momento in cui qualcosa avviene è sempre quello giusto».

Per chi ha voglia di credere nei propri sogni, voilà Alba Donati con “La libreria sulla collina”. Un libro magico, che racconta un luogo magico, che esiste davvero. Una libreria microscopica in un paesino sperduto sulle colline toscane, ma portentosa come una scatola del tesoro. Dai bambini che entrano di corsa alle marmellate letterarie, da Emily Dickinson a Pia Pera, le giornate nella Libreria Sopra la Penna sono ricche di calore, di vite e storie, fili di parole che legano per sempre: una stanza piena di libri è l’infinito a portata di mano. Non è mai troppo tardi per realizzare un sogno. Nel dicembre 2019, Alba Donati decide di cambiare vita e aprire una libreria a Lucignana, poche case sull’Appennino lucchese. Lo fa grazie a un crowdfunding e al passaparola sui social. Da subito la libreria, una sorta di «cottage letterario» immerso nel verde, diventa un luogo di pellegrinaggio, di parole in comune, di incontri speciali. In questo diario che abbraccia sei mesi di vita della libreria – l’incendio che la distrugge dopo un mese dall’apertura, l’energia delle persone che la rimettono in piedi, la chiusura durante il lockdown, fino all’organizzazione di un festival letterario – c’è il racconto di una passione che è leva per sollevare il mondo.

Per chi ha necessità di sopravvivere ai burn out ma, soprattutto, vuole riscrivere le proprie priorità, Molini consiglia “Un lavoro perfetto” di Tsumura Kikuko. Ecco che alla consulente del lavoro, la signora Masakado, si presenta una giovane donna che, dopo essersi licenziata in seguito a un esaurimento nervoso, pare avere le idee molto chiare sull’impiego che vuole: oltre a essere vicino a casa, dovrà prevedere solo mansioni semplici e non offrire prospettive di carriera; dovrà essere, insomma, del tutto privo di sostanza, al limite tra il gioco e l’attività seria. Nelle singolari occupazioni che si prende in carico – dal sorvegliare uno scrittore sospettato di attività di contrabbando a inventare consigli che impreziosiscono la confezione di una marca di cracker di riso, - la neoassunta cerca soprattutto di non lasciarsi coinvolgere troppo. Ma nel suo saltare da un posto all’altro, nel suo acquisire regolarmente più responsabilità di quelle desiderate e ruoli più complicati del previsto, le diventa sempre più chiaro che non solo il lavoro perfetto non esiste, ma che quello che sta veramente cercando è qualcosa di molto più profondo. Ogni cambiamento comincia così a rappresentare una nuova fase di crescita interiore, fino alla consapevolezza che in tutto ciò che si fa c’è qualcosa di magico, di unico e di appagante, e che dobbiamo solo trovare (o non perdere) l’energia per riconoscerne la bellezza. Una commedia dolceamara che racconta della ricerca, spesso vana, di un senso nel mondo del lavoro di oggi. Con un finale a sorpresa.

Vorreste invece prendere la vita con un po’ più di leggerezza? Beh, missione complicata. Ma provate intanto con l’immergervi nelle pagine di “Io & Rhett” di Chiara Moscardelli. È un pomeriggio di fine gennaio quando Chiara incontra Rhett, otto anni e dodici chili di morbidezza. Il proprietario è morto all’improvviso e una collega le chiede di prendersene cura. La sua risposta è categorica: sarà solo per qualche giorno. Quando però lei e Rhett restano da soli, qualcosa cambia. Sarà l’aria da duro che ha dipinta sul muso o l’espressione enigmatica con cui la guarda, ma Chiara ne rimane totalmente conquistata. Da quel momento Rhett diventa un improbabile compagno di vita: amico, confidente e – perché no? – silenzioso consigliere. E così, mentre Chiara cerca di cavarsela tra una pandemia che sembra infinita e una serie di disavventure davvero incredibili, sarà proprio Rhett a insegnarle, giorno dopo giorno, che la vita vale la pena di essere vissuta.