Lastra a Signa, nel giorno della Memoria lo spettacolo dedicato alla partigiana Norma

Al Teatro delle Arti di Lastra il 27 gennaio in scena “Norma” sull'importanza del ruolo delle donne durante la resistenza della Seconda Guerra Mondiale

Norma, una scena dello spettacolo

Norma, una scena dello spettacolo

Firenze, 24 gennaio 2023 – Al Teatro delle Arti di Lastra a Signa venerdì 27 gennaio alle ore 21 AnimaScenica con la regia e la drammaturgia di Irene Paoletti presenta “Norma” sull’importanza del ruolo delle donne durante la resistenza della Seconda Guerra Mondiale.Norma è uno spettacolo che mette in scena gli ultimi mesi di vita di Norma Parenti, medaglia d’oro al valor militare, donna, madre e partigiana. Norma era una ragazza nata nel 1921 a Massa Marittima, morta a ventitré anni il 22 giugno del 1944, due giorni prima dell’ingresso degli alleati. Un commando composto da tedeschi e italiani la prelevò con la madre la sera del 22 giugno 1944, dopo averla pedinata a lungo, la fucilarono all’ombra degli ulivi, a campagna appena inoltrata. A Massa Marittima la targa in pietra con il suo nome appare corrosa dal tempo, come il ricordo di quello che Norma ha compiuto per la sua comunità: “fra le stragi e le persecuzioni […] non accordò riposo al suo corpo né piegò la sua volontà di soccorritrice, di animatrice, di combattente e di martire.” Questa è la definizione di lei che si legge nella motivazione al conferimento della Medaglia d’oro al valore militare. Non civile. Norma era una partigiana.Obiettivo dello spettacolo è quello di far conoscere al pubblico uno spaccato di una delle peggiori pagine della storia contemporanea e l’importanza del ruolo delle donne durante la resistenza della Seconda Guerra Mondiale. L'uomo è di passaggio: tra fascisti in partenza e partigiani clandestini, gli avventori fortuiti della trattoria che Norma gestiva insieme alla madre Roma, sono il pubblico stesso, testimone di tutto dai tavoli apparecchiati: chi assiste resta coinvolto e non può più fingere di non sapere.L’intero spettacolo si sviluppa infatti nello spazio unico della trattoria dove Norma continuò a nascondere i soldati sotto il naso dei fascisti, che avevano la loro sede proprio a fianco. Tra i tavoli apparecchiati avvengono gli scambi di armi e viveri con i partigiani. In questa rappresentazione la trattoria stessa si fa personaggio, assumendo non solo il ruolo di canale di comunicazione di Norma verso l’esterno, ma anche di estensione calda e accogliente della forza aggregatrice della giovane donna. Progressivamente l’attenzione si incentra sulla figura di Norma e sullo stretto rapporto con la madre, sempre al suo fianco fino alla condivisione dello straziante momento del rastrellamento finale in cui lei perderà la vita e la trattoria sarà distrutta. Madre di un bimbo di pochi mesi, la giovane donna assume in questo spettacolo il ruolo di “donna–madre” di un'umanità che ha bisogno di essere abbracciata e protetta, e che non si tira indietro con il coraggio di una combattente.Maurizio Costanzo